Antonio Albanese Grazie Ragazzi

“Grazie Ragazzi” è una commedia dove Antonio Albanese riesce a far ridere, ma anche ad unire la cultura teatrale alla realtà del mondo carcerario. Inizio strepitoso dell’attore milanese alle prese con un prolungato orgasmo vocale, dato che è un doppiatore di film porno. Antonio è un attore sulla via del fallimento.

Ad un certo punto, però, un vecchio amico e collega (lo straordinario Fabrizio Bentivoglio) gli chiede di diventare insegnante nel laboratorio teatrale dellIstituto Penitenziario sotto la guida di una severa e saggia direttrice (Sonia Bergamasco). Antonio mette su così una piccola compagnia composta da cinque detenuti che, una volta presa fiducia, riesce persino ad interpretare un difficile classico come “Aspettando Godot” di Samuel Beckett.

Ho sperimentato la verità del teatro quando, in gioventù, sono salito sul palcoscenico per puro caso. – dice Albanese – È difficile definire quello che faccio, se non che amo raccontare in maniera semplice anche cose complicate e veicolarle a un pubblico più ampio possibile. Il teatro in carcere non è più una cosa rara. Il carcere di Rebibbia di Roma, ad esempio, da decenni fa attività importanti. Certo quella carceraria è un’umanità su cui si deve intervenire, ma sono anche convinto che la certezza della pena sia comunque una necessità“.

GRAZIE RAGAZZI” è un film sugli ultimi che unisce teatro e cinema. E un’altra considerazione. – conclude l’attore – Qualcuno può spiegare perché ogni piazza principale d’Italia ha un municipio, una chiesa e un teatro? In altre parole, il fatto che lo spazio del teatro abbia un potere salvifico è noto da 2.400 anni, ma in Italia, a quanto pare, conta davvero poco.