Bonus 18App, il Ministro Sangiuliano Va solo ridefinito e rinominato
Bonus 18App, il Ministro Sangiuliano Va solo ridefinito e rinominato

E’ scontro aperto tra maggioranza e opposizione sul Bonus 18App. Il bonus cultura per i 18enni che con la prossima manovra potrebbe avere un importante restyling.

Il Bonus 18App, misura messa in campo sei anni fa dal Governo Renzi, che permetteva ai ragazzi di spendere 500 euro in acquisti culturali al compimento dei 18 anni, potrebbe subire una variazione. Una “fake news”, dunque, che diceva che il nuovo Governo avrebbe voluto abolirlo. Lo fa sapere direttamente il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano parlando di “Una carta della cultura che dia loro uno strumento operativo per i consumi culturali. Per i libri, che sono importantissimi. Leggere fa bene allo spirito e alla crescita dei giovani cittadini. E poi per i corsi di lingua, di danza, per i musei, per le mostre“.

Sarà sottoposto a restyling prendendo in considerazione fra i correttivi anche l’introduzione di una soglia Isee «che escluda persone appartenenti a famiglie con redditi elevati», ha aggiunto.

LA PREOCCUPAZIONE DELLE TRUFFE

Davide Bellomo, deputato della Lega, ha posto in essere un punto condiviso da gran parte della maggioranza: “Il bonus di 500 euro per i diciottenni ha incentivato più le truffe che la cultura, venendo meno completamente allo scopo formativo per il quale era stato previsto. Ben venga dunque la revisione della App 18. Mettendo in campo, come da proposta annunciata dal ministro Sangiuliano, una nuova Carta della Cultura che risponda pienamente alla mission originaria, evitando le storture e le criticità.

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Un fenomeno distorsivo che ha interessato l’intero Paese, arricchendo esercenti disonesti e i loro complici, che reclutavano i diciottenni sui social e offrivano loro la possibilità di monetizzare il 70% del voucher o di acquistare prodotti come computer, tablet, smartphone e televisori, esclusi per legge dal beneficio. Tutto questo con il governo di centrodestra finirà. La nuova Carta della Cultura ci sarà. Prevedrà’ addirittura un incremento dei fondi, e risponderà finalmente alla reale richiesta di conoscenza dei giovani e alle necessità degli operatori del settore“.

Così anche i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Ronzulli e Cattaneo: “Alcuni fondi sono stati talvolta dirottati verso acquisti che nulla avevano a che vedere con la formazione e l’istruzione. Come per esempio cellulari, videogiochi, elettrodomestici. Nessuno, però, mette in dubbio la validità della misura. E per questo riteniamo assolutamente necessario che le risorse stanziate per App18 rimangano destinate ai giovani e alla loro crescita culturale“.

LE PROTESTE DELL’OPPOSIZIONE

Prontamente arrivano anche le poteste dell’opposizione, in particolare Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato: “Mollicone firma un emendamento per abolire la 18App. Migliaia di persone si ribellano. Mollicone dice che l’abolizione della 18App è una fake news. Quindi: l’attività parlamentare di Mollicone, collaboratore di Meloni e presidente della commissione cultura alla Camera, è tutta una fake news. Buono a sapersi. Mollicone ritiri l’emendamento: non vogliamo fake news in Parlamento“.

Intervenuta anche la capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Barbara Floridia: Il governo e la maggioranza raccolgano l’allarme del mondo del libro e della cultura in generale sulla possibile abrogazione del Bonus cultura. L’intera filiera culturale conta sugli introiti che derivano da 18App”.