Il comune di Cosenza è stato inserito all’interno del 29° rapporto Ecosistema Urbano 2022. A condurre l’indagine e a stilare la relativa classifica, Legambiente e Ambiente Italia, con la collaborazione de “Il Sole 24 Ore“. I parametri considerati, sulla base di dati del 2021, sono ben 18, raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente).
In cima alla classifica delle 105 città prese in esame, si colloca Bolzano. Il comune trentino, dalla sesta posizione dello scorso anno, si aggiudica il titolo di “Regina Green“. A seguire, Trento, Belluno, Reggio Emilia e Cosenza, unica città del Sud presente nella top 10 della classifica. Vibo e Catanzaro, infatti, si collocano rispettivamente al 46esimo e al 63esimo posto. Risultati negativi anche per Reggio Calabria, al 91esimo posto e Crotone, al 100esimo.
L’esito generale di Ecosistema Urbano 2022
L’esito generale di Ecosistema Urbano 2022 pone i riflettori su una situazione preoccupante. Difatti, i dati presi in esame, che avrebbero dovuto mostrare risultati positivi, nell’anno della ripresa post-pandemica, mettono in luce una situazione di stallo.
“Capoluoghi poco propensi a migliorare le proprie performance ambientali, sono paralizzati da alcune emergenze urbane ormai croniche. Più smog con i valori di picco che tornano lentamente a crescere nelle aree urbane storicamente afflitte da mal’aria. Un parco auto che resta tra i più alti d’Europa, pochi miglioramenti sul fronte del trasporto pubblico. Torna a salire la produzione dei rifiuti prodotti . Per quanto riguarda le perdite idriche, rimangono all’incirca costanti le città dove più del 30% dell’acqua viene dispersa.” (sito web legambiente.it)
“Dalla fotografia di Ecosistema Urbano 2022 – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – non vediamo quel cambio di passo repentino che impone l’emergenza energetica, ambientale e sociale. In tutte le città serve velocizzare gli interventi, diffondere gli impianti fotovoltaici sui tetti e le comunità energetiche rinnovabili, riqualificare gli edifici, promuovere l’elettrificazione del trasporto pubblico e privato, completare fognature e depuratori, realizzare gli impianti dell’economia circolare, a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio per produrre biometano e compost di qualità, di riciclo chimico delle plastiche miste e quelli per recuperare le terre rare dai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.”
“Queste – conclude – sono le sfide che attendono il nuovo governo. La transizione ecologica dei capoluoghi italiani dipende dalle scelte dei Comuni. Ma soprattutto da quelle che verranno fatte a livello nazionale dall’esecutivo”.