Stereophonics

Si potrebbe parlare del classico disco per gli amanti del genere. Si, perché tutto si può dire degli Stereophonics fuorché non siano riconoscibili e ben a fuoco.

Per onorare i 25 anni di carriera avevano inizialmente pensato ad una compilation con i più grandi successi. Fatto sta che la loro fervida attività compositiva gli ha quasi imposto di pescare dal vasto materiale inutilizzato nei lavori precedenti e pubblicare un nuovo album d’inediti.

La copertina di OOCHYA! degli Stereophonics
La copertina di OOCHYA! degli Stereophonics

OOCHYA! è un disco di 15 tracce frutto di un mix di vecchie e nuove canzoni dove il massimo comune divisore rimane la voce del leader Kelly Jones, sempre molto gradevole ed incisiva. Lui stesso ha dichiarato di aver trovato canzoni che non erano mai state pubblicate durante il rooting dei brani da inserire nella raccolta. Da qui lo spunto per scriverne di nuove. Il disco si apre col riff di chitarra martellante di “Hanging on your hinges”, primo singolo estratto e pubblicato nel settembre dello scorso anno. A seguire la romantica “Forever” in perfetto stile Stereophonics.

Il resto del disco si lascia ascoltare tra alti e bassi, rischiando per lunghi tratti di risultare alquanto prevedibile. Il Sound rimane sempre robusto e piacevole. Lo stile sempre riconoscibile e personale. Ad oggi queste possono essere considerate come delle qualità, a mio parere.

Gli Stereophonics sono gli Stereophonics

Difficile, se non impossibile, trovare accostamenti con altre band (seppur una timida ombra dei Black Keys nella traccia d’apertura). Nell’album sono presenti alcuni ingredienti come le tematiche sempre dannatamente incentrate sui sentimenti (“Do ya feel my love”“You’re my soul”) ed il numero prolisso di tracce che minacciano seriamente di procurare noia durante l’ascolto. Nonostante ciò non mi sento di condannare quest’ultimo lavoro degli Stereophonics. OOCHYA! non sarà il loro miglior disco, ma di sicuro neanche il peggiore, mettiamola così.