“Viviamo un momento difficile, in cui abbiamo una classe dirigente che vuole accentrare il potere appropriandosi di territori che si contraddistinguono per storia e cultura. Ancor peggiori, si vuol fondere in unico ente come fossero delle SPA dimenticando, di fatto, che i territori sono innanzitutto le persone che vi abitano“.
A dirlo in una nota Francesca Cufone, segretario cittadino di Rende. “Dalle recenti interviste, dibattiti e comunicati vari è evidente – prosegue Cufone – la mancanza di una visione strategica, prospettica e lungimirante in grado di volgere lo sguardo alle future generazioni. Pertanto, la definizione di un vero piano di fusione con vantaggi e conseguenze connesse non è pervenuta né dai confronti tv e né dallo studio di fattibilità e se a ciò aggiungiamo la delicatissima fase commissariale che sta attraversando la città di Rende, ci viene difficile intravedere la buona fede in consiglio regionale, soprattutto tra i banchi della minoranza che anziché dar “fastidio” e chi lo ha democraticamente eletto pretende che agisca nell’interesse dell’intera comunità evitando di fare l’interesse di una parte. Nella fattispecie, della maggioranza regionale, che vuole in tempi brevi porre fine a 3 enti. Mentre sarebbe stato preferibile dare la possibilità a Rende di eleggere una nuova classe dirigente degna. Per come si sta prospettando l’iter istituzionale è noto a tutti che il trasversalismo politico rendese è giunto sino al piano politico regionale calabrese. E la persona che più di tutti tra i banchi della minoranza dovrebbe sentirsi in dovere di difendere Rende è l’On. Bevacqua, essendo il comune che più di tutti ne pagherà a carissimo prezzo gli effetti nefasti di questa fusione“.
“Rende ha un patrimonio costruito nei decenni, – conclude – non si svende per far pareggiare i conti dell’ente che verrà a costituirsi attraverso la fusione Rende-Cosenza-Castrolibero e al di qua del Campagnano troveranno le barricate perché noi rendesi, seppur siamo privi rappresentanti locali eletti democraticamente, difenderemo il territorio, la sua autonomia e la sua Storia. Al tempo stesso siamo pronti ad affrontare il tema e discuterne nella parità dei diritti e doveri di tutti e nei tempi consoni ricordando che la fretta, oltre ad essere cattiva consigliera, è nemica della perfezione!“