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Novità importanti già all’annuncio delle formazioni, soprattutto in casa Cosenza. Caserta stupisce tutti presentando Viviani, finora oggetto misterioso, nei tre di centrocampo. In difesa Sgarbi fa rifiatare Meroni. Ancora panchina per Tommaso D’Orazio, sulla fascia sinistra c’è Martino con Cimino sul versante opposto. Confermato il tandem d’attacco composto da Tutino e Mazzocchi. Nel Como è Verdi a vincere il ballottaggio con Chajia per giostrare dietro le punte Cutrone e Gabrielloni.
LA CRONACA DI COSENZA-COMO
Tanto agonismo nei primi 20 minuti di gioco, si combatte davvero su ogni pallone. Di occasioni da gol però nemmeno l’ombra. Alla prima sortita offensiva è il Cosenza a sbloccare il risultato. Tutino scappa via sul filo del fuorigioco, si presenta di fronte a Semper e lo fa secco con un diagonale imparabile: 1-0 per i lupi, quinta rete stagionale per l’idolo di casa. Risponde subito il Como: ci vuole il miglior Micai per impedire a Cutrone di pareggiare i conti. Gioia lariana rinviata di un quarto d’ora circa, quando, allo scoccare del trentanovesimo minuto, ci pensa proprio Cutrone a infilare con un sinistro angolato il pallone dell’uno a uno. Risultato su cui le squadre vanno al riposo.
La ribaltano gli ospiti in avvio di secondo tempo. Pallone vagante in area di rigore, Verdi controlla e fa secco Micai. Il Cosenza appare tramortito e Caserta prova a correre ai ripari mandando in campo D’Orazio e Zuccon al posto di Sgarbi e Viviani. Ennesima prova incolore per questi ultimi. Poco dopo Di Marco concede un rigore ai rossoblù ma, richiamato dal VAR, va a rivedere l’azione incriminata e torna sui suoi passi. Nulla da fare. Il tecnico di Melito Porto Salvo si gioca gli ultimi cambi a disposizione e getta nella mischia prima Forte per Mazzocchi, poi Marras e Rispoli per Martino e Cimino.
Al 75′ Micai evita la fine anticipata del match smorzando la conclusione a botta sicura del neo entrato Chajia. I lupi si affidano ai calci piazzati. Calò, per due volte consecutive dalla bandierina, mette in seria difficoltà Semper. Finisce però con l’ennesima sconfitta dei lupi, ora in crisi nera. Trema la panchina di Caserta.