La sconfitta subita in casa dal Cosenza contro il Perugia apre l’ennesima crisi tecnica e societaria.
Profondo rosso è stato uno dei film di maggiore successo di Dario Argento. L’opera datata 1975 è considerata una dei capolavori del regista. Parafrasando il titolo della pellicola di genere thriller – horror, e tornando ai giorni nostri, la situazione del Cosenza si potrebbe tranquillamente descrivere come “sprofondo rossoblù“. Un film purtroppo visto e rivisto negli ultimi anni di gestione Guarascio. Un déjà-vu che nessun tifoso dei lupi voleva rivivere sulla propria pelle. Un finale senza troppe sorprese, senza pathos, dall’esito scontato come nell’ultima deludente e tribolata stagione.
FALLIMENTO TECNICO E SOCIETARIO, OCCHIUZZI APPESO AD UN FILO
Chiaramente la vittima sacrificale da dare in pasto ai tifosi sarà ancora una volta il tecnico Roberto Occhiuzzi. Ma era davvero necessario dopo l’esonero di Zaffaroni, richiamare un tecnico inviso alla piazza dopo la retrocessione dello scorso campionato? Perché si è voluta forzare nuovamente la mano? L’ambiente silano da due anni è una polveriera. Ricadere puntualmente negli stessi errori significa essere masochisti. Conoscendo il modus operandi della società non ci sorprenderemmo nemmeno più di tanto se alla fine si “scegliesse la linea di non decidere“.
Lasciando ancora che il fato e il destino compia il suo naturale corso degli eventi. Nomi ne circolano a bizzeffe in queste ore concitate, in quantità industriale. Dal ritorno della pecorella smarrita Zaffaroni, ai soliti Cosmi, Breda, Bisoli e Dionigi. Anche un ex campione del mondo come Nesta sarebbe finito nei papabili.
L’unica cosa certa al momento è la solita confusione societaria. Un fallimento tecnico e di gestione che era facile da prevedere. Ma qualcuno che vive nel suo mondo ovattato continua a sostenere che va tutto bene, e che cresce sempre di più l’entusiasmo. Una realtà virtuale che farebbe fatica a descrivere e comprendere anche Stanley Kubrick.