Valerio Di Cesare (foto Francesco Farina)
Valerio Di Cesare (foto Francesco Farina)

Di Cesare è stato protagonista di conferenza stampa particolarmente emozionante. Il capitano del Bari, oltre a parlare dell’importantissimo scontro salvezza sul campo del Cosenza, ha ricordato con amarezza la dolorosa finale persa l’11 giugno 2023 contro il Cagliari.

LE PAROLE DI DI CESARE 

Sulla situazione delicata del Bari in classifica: “Neanch’io me lo sarei aspettato. Ci credevo (ai play-off ndr), forse perché sono solito guardare il bicchiere mezzo pieno. Venivamo da due vittorie consecutive, eravamo vicini all’ottavo posto. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non mi aspettavo così e non ci avrei mai minimamente pensato. Ho creduto in tutti gli allenatori che abbiamo avuto, anche in Iachini. Poi purtroppo i risultati non sono andati come ci aspettavamo e ora siamo in questa situazione”.

Sulle parole di Maita e il confronto con Iachini: “Non so cos’abbia detto Mattia, lui è vice-capitano, può dire ciò che pensa. Con Iachini non è successo nulla. Ho letto di cattivo feeling, ma credo che a determinare l’esonero siano stati i risultati. Quando le cose vanno storte si ripetono sempre le stesse cose. Ho 41 anni, penso di aver dimostrato qualcosa sul piano umano. Leggere che sarei io a far fuori gli allenatori è brutto, ed è successo sia con Auteri, Mignani, Carrera che ora. Non penso di meritarlo Ho letto di delegazioni di giocatori. Ho sempre portato rispetto verso tutti, sapete cosa provo per questa maglia. Dispiace che dallo spogliatoio, che dovrebbe essere un luogo sacro, escano tante cose. Leggo di lamentele di troppo sala video, cose astruse”.

Sulla difficile posizione in classifica del Bari: “Contano solo il Bari e la salvezza. Raggiungerla è vita. Retrocedere vorrebbe dire fallire clamorosamente. Sembrano frasi fatte, ma bisogna andare oltre quello che uno ha. Essere concentrati dal primo all’ultimo, visto che ultimamente subiamo spesso gol a inizio partita. Bisogna salvarsi e andare oltre. A Cosenza sarà una partita difficilissima, per me conterà tanto quanto o forse di più dell’11 giugno (data in cui il Bari ha perso la finale di ritorno dei play-off di B contro il Cagliari ndr)”.

Sugli allenatori che il Bari ha avuto in questa stagione: “C’è sempre stato, ma io faccio il giocatore, non il dirigente. Sono basito che escano tante stronzate dallo spogliatoio. Non posso dire ai direttori fate tornare tizio o caio”.

Il presunto litigio con Puscas: “Con Puscas non è successo nulla. Mi sono incazzato perché ho preso un’ammonizione. In campo faccio casino, ma era già successo con Lulic”.

Sull’impegno del Bari in queste ultime 4 giornate: “Il Bari si deve salvare per forza. Dobbiamo mettercela tutta. Non possiamo retrocedere, dobbiamo farlo a tutti i costi. Retrocedere sarebbe una tragedia”.

Sulla gara di sabato contro il Cosenza: “Tosta. Tutino lo metto al pari di Pohjanpalo, ci sono tanti giocatori forti. Mancano 4 partite e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Siamo dispiaciuti per i nostri tifosi, quest’anno è andata cosi. Siamo stati contenti che siano venuti a parlarci. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte”.

Annata storta riconducibile alla finale playoff contro il Cagliari: “Non credo. Se ripenso a questi 6 anni…”

Queste le ultime parole di De Cesare, strozzate con un nodo in gola prima di interrompersi e lasciare la conferenza con il volto rigato dalle lacrime. A riprova di quanto il momento sia delicato in casa biancorossa.

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