Scivola via abbastanza rapidamente il primo set, durato appena trentuno minuti. Lo porta a casa Kyrgios, a cui basta un break nel quinto gioco e un servizio quanto mai efficace, per portarsi avanti. Si conferma ancora una volta il trend che vuole Djokovic andare sotto di almeno un set in questa edizione di Wimbledon. La statistica, curiosa, è, se si vuole, anche più ampia. Il serbo infatti perde il primo set per la quinta finale di slam consecutiva. Il parziale è 6-4 a favore dell’australiano.
Con l’avvento del secondo set ricompare il solito Djokovic. Concentrato, brillante e presente a sé stesso. Il risultato è scontato: 6-3 e tutto torna in equilibrio. L’australiano ha però da fare mea culpa per non aver sfruttato 4 palle break e con loro la chance di rimettere in discussione l’esito del set.
Kyrgios, manco a dirlo, perde la testa. Inizia il suo solito show. Sbraita con il suo box, se la prende con sé stesso e con il pubblico. Si lascia andare a monologhi infiniti. Ed è così che cede anche il terzo set all’avversario con il punteggio di 6-4.
La strada per il settimo trionfo sull’erba londinese di Djokovic, arrivata poi tramite tie-break al quarto set, è ormai tracciata. A nulla valgono i 30 ace piazzati dall’australiano.
LA CRONACA DI DJOKOVIC-KYRGIOS SET DOPO SET
Scivola via abbastanza rapidamente il primo set, durato appena trentuno minuti. Lo porta a casa Kyrgios, a cui basta un break nel quinto gioco e un servizio quanto mai efficace, per portarsi avanti. Si conferma ancora una volta il trend che vuole Djokovic andare sotto di almeno un set in questa edizione di Wimbledon. La statistica, curiosa, è, se si vuole, anche più ampia. Il serbo infatti perde il primo set per la quinta finale di slam consecutiva. Il parziale è 6-4 a favore dell’australiano.
Con l’avvento del secondo set ricompare il solito Djokovic. Concentrato, brillante e presente a sé stesso. Il risultato è scontato: 6-3 e tutto torna in equilibrio. L’australiano ha però da fare mea culpa per non aver sfruttato 4 palle break e con loro la chance di rimettere in discussione l’esito del set.
Kyrgios, manco a dirlo, perde la testa. Inizia il suo solito show. Sbraita con il suo box, se la prende con sé stesso e con il pubblico. Si lascia andare a monologhi infiniti. Ed è così che cede anche il terzo set all’avversario con il punteggio di 6-4.
La strada per il settimo trionfo sull’erba londinese di Djokovic, arrivata poi tramite tie-break al quarto set, è ormai tracciata. A nulla valgono i 30 ace piazzati dall’australiano.
Il numero uno del mondo si conferma campione sull’erba londinese per la settima volta in carriera raggiungendo nell’albo d’oro Bjorn Borg e Roger Federer. È anche la quarta vittoria di fila dopo quelle del 2018, 2019 e 2021.
LA CRONACA DI DJOKOVIC-KYRGIOS SET DOPO SET
Scivola via abbastanza rapidamente il primo set, durato appena trentuno minuti. Lo porta a casa Kyrgios, a cui basta un break nel quinto gioco e un servizio quanto mai efficace, per portarsi avanti. Si conferma ancora una volta il trend che vuole Djokovic andare sotto di almeno un set in questa edizione di Wimbledon. La statistica, curiosa, è, se si vuole, anche più ampia. Il serbo infatti perde il primo set per la quinta finale di slam consecutiva. Il parziale è 6-4 a favore dell’australiano.
Con l’avvento del secondo set ricompare il solito Djokovic. Concentrato, brillante e presente a sé stesso. Il risultato è scontato: 6-3 e tutto torna in equilibrio. L’australiano ha però da fare mea culpa per non aver sfruttato 4 palle break e con loro la chance di rimettere in discussione l’esito del set.
Kyrgios, manco a dirlo, perde la testa. Inizia il suo solito show. Sbraita con il suo box, se la prende con sé stesso e con il pubblico. Si lascia andare a monologhi infiniti. Ed è così che cede anche il terzo set all’avversario con il punteggio di 6-4.
La strada per il settimo trionfo sull’erba londinese di Djokovic, arrivata poi tramite tie-break al quarto set, è ormai tracciata. A nulla valgono i 30 ace piazzati dall’australiano.
La 135ª edizione del torneo di Wimbledon se la aggiudica Novak Djokovic. In 4 set, come la semifinale con Norrie, come la finale dell’anno passato con Berrettini. 4-6, 6-3, 6-4, 7-6 i parziali in tre ore e un minuto di gioco.
Il numero uno del mondo si conferma campione sull’erba londinese per la settima volta in carriera raggiungendo nell’albo d’oro Bjorn Borg e Roger Federer. È anche la quarta vittoria di fila dopo quelle del 2018, 2019 e 2021.
LA CRONACA DI DJOKOVIC-KYRGIOS SET DOPO SET
Scivola via abbastanza rapidamente il primo set, durato appena trentuno minuti. Lo porta a casa Kyrgios, a cui basta un break nel quinto gioco e un servizio quanto mai efficace, per portarsi avanti. Si conferma ancora una volta il trend che vuole Djokovic andare sotto di almeno un set in questa edizione di Wimbledon. La statistica, curiosa, è, se si vuole, anche più ampia. Il serbo infatti perde il primo set per la quinta finale di slam consecutiva. Il parziale è 6-4 a favore dell’australiano.
Con l’avvento del secondo set ricompare il solito Djokovic. Concentrato, brillante e presente a sé stesso. Il risultato è scontato: 6-3 e tutto torna in equilibrio. L’australiano ha però da fare mea culpa per non aver sfruttato 4 palle break e con loro la chance di rimettere in discussione l’esito del set.
Kyrgios, manco a dirlo, perde la testa. Inizia il suo solito show. Sbraita con il suo box, se la prende con sé stesso e con il pubblico. Si lascia andare a monologhi infiniti. Ed è così che cede anche il terzo set all’avversario con il punteggio di 6-4.
La strada per il settimo trionfo sull’erba londinese di Djokovic, arrivata poi tramite tie-break al quarto set, è ormai tracciata. A nulla valgono i 30 ace piazzati dall’australiano.