F1- Verstappen può laurearsi campione al sabato
L'ennesima pole del pilota olandese

GP Ungheria – Dopo Silverstone ecco l’Hungaroring, il circuito protagonista dell’undicesimo weekend del Mondiale di Formula 1

Quello d’Ungheria rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 presenta un indice di difficoltà di 3. Un tracciato, dunque, tortuoso, dove vi è una cospicua scarsità di punti in cui sorpassare.

Le qualifiche, quindi, alla vigilia, rappresentavano un punto fondamentale per guadagnare una buona posizione in griglia di partenza. A Budapest l’83,7% delle volte, infatti, il vincitore è partito da una delle prime tre posizioni.

A vincere la gara non è stato il poleman, un incredibile Lewis Hamilton ritornato così davanti a tutti dopo 33 gare e conquistando la pole numero 104 in carriera, ma il solito Max Verstappen. L’inglese canna la partenza, forse la pressione ritrovata gli ha giocato un brutto scherzo, l’olandese ne approfitta per prendersi una leadership che non mollerà più fino a tagliare il traguardo dopo i 70 giri di rito. Una Red Bull sempre più solida, che raggiunge record su record: 11esima vittoria consecutiva (eguagliando quanto fatto dalla Mclaren nel 1988) e pit-stop sempre più veloce: 1.9 quello di Perez (il messicano termina terzo dopo una grande rimonta in un weekend davvero difficile). La scuderia austriaca diventa la prima nella storia a conquistare 12 successi consecutivi, se consideriamo anche l’ultimo GP del Mondiale 2022.

Partenza disastrosa per Hamilton, che nel tentativo di duellare con Verstappen viene sorpassato anche dalle due McLaren. Il sette volte campione del mondo lotta più volte per salire almeno sul podio, subendo però la rimonta di Perez. Sesta l’altra Mercedes di George Russell.

Nuovamente secondo un grandissimo Lando Norris che conquista un altro podio, il secondo consecutivo dopo Silverstone, a dimostrazione di una sempre più costante Mclaren che ha preferito i fatti alle parole. Oscar Piastri meglio nel primo stint, ad un passo dal podio, ma poi calante nella seconda fase di gara (forse a causa di un contatto con Perez).

FERRARI: PIU’ FATTI

Ferrari Leclerc Sainz Formula 1
Ferrari Leclerc Sainz Formula 1

Chi dovrebbe seguire il modus operandi degli orange è senza ombra di dubbio la Ferrari che termina con Charles Leclerc 7° e Carlos Sainz 8°. Questo il mediocre bilancio nel Gran Premio d’Ungheria 2023. Al di là del distacco dagli avversari (1’10” da Max), è la completa gestione della gara che continua a far preoccupare.

Prima l’errore al pit-stop con un malfunzionamento alla pistola pneumatica per i meccanici che di fatto rallenta il monegasco, e poi l’errore dello stesso Leclerc nella corsia box che gli costa la penalità di 5 secondi e la posizione finale su Russell. Nulla da dire su Sainz ma… niente di speciale. Un risultato che rispecchia ampiamente la situazione della Ferrari attuale: quarta forza del mondiale.

IL RESTO DELLA GRIGLIA

Tra le delusioni del weekend rientra sicuramente Zhou che, dopo il sabato più bello della sua carriera (primo tempo in Q1 e quinta casella di partenza) sbaglia lo sprint iniziale allo spegnimento dei semafori e perde numerose posizioni. Alla prima curva tampona Ricciardo che a sua volta finisce contro le due Alpine costringendole al ritiro. Un errore evitabile “giustificato” dall’esperienza. Sedicesimo tempo finale per lui.

Daniel Ricciardo termina lì dove era partito: 13°. L’australiano può ritenersi soddisfatto del suo ritorno in F1 dopo il “licenziamento” di De Vries. Tornare a guidare una F1 dopo mesi e mesi non era semplice e il nuovo pilota dell’Alpha Tauri lo fa finendo prima del compagno (Tsunoda 15°).

Nona e decima l’Aston Martin con Alonso e Stroll. Un cambio di direzione netto rispetto all’inizio del mondiale per la scuderia di Gaydon.

Si ritorna in pista già nel prossimo weekend, con il Circus che si sposterà a SPA per l’ultimo Gran Premio prima della pausa estiva.