Quello di Beppe Ursino è un nome rassicurante. Lo è a maggior ragione se dovessero essere confermate le indiscrezioni sulla mansione che l’ex Crotone andrebbe a svolgere da qui a breve negli uffici di via degli stadi.
Il Cosenza Calcio, infatti, non ha mai avuto un direttore generale. Fatta eccezione per la brevissima esperienza di Luca Petrone, durata appena due mesi. Davvero troppo poco per apportare cambiamenti. Quello che necessariamente sarà chiamato a fare Ursino. La mole di lavoro che dovrà sobbarcarsi è notevole. Il club rossoblù necessita di un profondo riassetto organizzativo. Alle lacune di una figura mancante hanno finora cercato di porre riparo, a turno, altri elementi dell’organigramma societario. Lo hanno fatto prodigandosi con dedizione e impegno.
I miracoli però competono a chi ha dalla sua capacità soprannaturali per riuscire a compierli. Una cosa è sicura: una società di Serie B, ma anche di categorie inferiori, al giorno d’oggi non può prescindere da una figura simile. Meglio tardi che mai, si direbbe volendo guardare il risvolto positivo della questione. Il presidente Guarascio evidentemente ha capito finalmente di non poter più fare a meno di tale profilo.
Beppe Ursino dovrà necessariamente avere carta bianca. Sarà lui stesso a pretenderla, visti curriculum ed esperienza che porta in dote. Se verrà messo nelle condizioni ideali per lavorare e per, come è presumibile, rivoltare l’asset societario come un calzino, il Cosenza ne gioverà, per risultati, fuori e dentro il campo. Le due cose spesso nel calcio viaggiano in simbiosi.
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