L’incredibile frenata della Figc in sede di Consiglio Federale ha spento gli entusiasmi in casa Cosenza.
Sembrava una pura formalità la notizia dell’ammissione dei rossoblù al prossimo campionato di Serie B. E con animo rilassato vivevano questa attesa i tifosi. Tanto da lasciarsi andare già nella serata di lunedì a caroselli improvvisati per le strade e manifestazioni di gioia di fronte la sede del club.
Tutto reso vano dalla “non decisione” assunta dalla Figc, che ha preferito prendersi una pausa di riflessione aggiuntiva prima di stabilire gli organici dei prossimi campionati. Ma il nodo più spinoso è quello relativo alle esclusioni e conseguenti riammissioni.
Vuole vederci chiaro e, a detta del presidente Gabriele Gravina, attendere di leggere le motivazioni della sentenza emessa dal Collegio di Garanzia del Coni che ha riservato l’ennesima inevitabile bocciatura alle richieste disperate di salvataggio del ChievoVerona.
Una prassi inspiegabile, dal momento che la stessa Figc si è opposta con tutte le forze alla parte avversa chiedendo tramite i suoi avvocati “una sentenza esemplare“. E inusuale: è risaputo infatti che le motivazioni non arrivano mai in tempi brevi. Allora perché fissare la data del Consiglio Federale al giorno successivo e non decidere già da principio di prendere più tempo?
Ma proviamo a quantificare i danni causati al Cosenza per effetto dello slittamento della decisione della Figc sulla riammissione al campionato di Serie B.
Quello più evidente è l’impossibilità a operare in sede di calciomercato. Basilare, al fine di imbastire qualsiasi tipo di operazione, è conoscere la categoria di appartenenza. Una conditio sine qua non, senza la quale il ds Goretti non può proporre accordi ad allenatori, giocatori o semplici, per modo di dire, collaboratori dello staff tecnico.
Su quali basi si potrebbe strutturare un progetto o studiare strategie di mercato? Tra serie B e serie C, è noto, c’è un abisso. In termini di cifre e di appeal. No, proprio non si può.
Il naturale incedere dei giorni, con l’inizio del campionato di Serie B programmato per il 21 agosto, gioca nettamente a sfavore del club rossoblù. Nemmeno l’esito positivo della vicenda, che arriverà, sarebbe impensabile il contrario, riuscirà a ricompensare i lupi del danno arrecato. Né tantomeno a fargli recuperare il tempo perduto.
E stavolta ha le mani legate anche il presidente Guarascio, la cui gestione è stata spesso caratterizzata da lunghe attese e partenze a scoppio ritardato. Proprio un bel pastrocchio, non c’è che dire.