Non è necessario essere dotati di memoria ferrea per ricordare un episodio analogo a quello accaduto in questi ultimi giorni sulle sponde di Crati e Busento. È innegabile che dal settembre 2017, periodo al quale si fa riferimento, ad oggi l’attenzione mediatica nei confronti del Cosenza sia aumentata esponenzialmente.
In mezzo si sono susseguite promozioni, salvezze, di cui una tranquilla e un’altra risicata quanto miracolosa, retrocessioni sul campo e fortunose riammissioni. Questo giusto per dire che forse non tutti i seguaci dei colori rossoblù hanno ancora bene impresso in mente ciò che accadde allora. Come detto, siamo agli sgoccioli del mese di settembre, annus domini 2017. La breve e disastrosa esperienza di Gaetano Fontana sulla panchina del club di via degli Stadi sta volgendo al termine. L’ex calciatore di Ascoli e Catanzaro ha portato in dote due soli punti in 5 giornate e un’eliminazione dalla Coppa Italia. Inevitabile l’esonero.
Per la successione si apre un vero e proprio casting, che coinvolge diversi allenatori. Leggenda narra che i vari Torrente, D’Angelo, Pancaro, Diana e non si sa se altri ancora, siano stati tenuti quasi in ostaggio in alcuni hotel dell’hinterland lametino prima di conoscere il prossimo destino. Che però, con un colpo di scena degno di un film di Steven Spielberg (regista di “The Terminal“, chi ha visto il film avrà ben chiaro anche il nesso) non riguarda direttamente nessuno di loro. Il presidente Guarascio infatti vira sul nome di Piero Braglia e gli altri candidati vengono rispediti a casa con le pive nel sacco. La scelta si rivelerà poi quella azzeccata. Lo dicono i fatti. Certo è che, a dirla tutta, il modus operandi non è proprio dei più lineari e consoni alla situazione. Ma così è (se vi pare).
COSENZA, LA SPUNTA BISOLI
Torniamo ai giorni nostri. Il Cosenza naviga nei bassifondi della classifica. Una triste consuetudine ormai. Basti pensare che alla quarta stagione consecutiva in Serie B la squadra non ha mai occupato la parte sinistra della classifica (televisivamente parlando). L’astinenza da vittorie e il trend fortemente negativo impongono un altro cambio in panchina. Sì, perché, nell’annata calcistica 2021/2022 si è già registrato l’esonero di Marco Zaffaroni, al quale è subentrato Roberto Occhiuzzi. Il tecnico di Cetraro, rispedito a casa al termine della scorsa stagione, riceve lo stesso trattamento in virtù dei miseri 4 punti nelle otto giornate che hanno caratterizzato la sua seconda esperienza sulla panchina rossoblù.
E ora cosa si fa? Dopo la solita ridda di nomi il cerchio si racchiude intorno a due opzioni. Richiamare il buon “vecchio” Zaff o ingaggiare Pierpaolo Bisoli? Nel dubbio a entrambi viene consegnato un biglietto con destinazione Cosenza. Ma uno è di sola andata, mentre l’altro contiene anche la dicitura “ritorno”. A rimettersi sul primo aereo per Milano, non prima di aver fumato nervosamente una o più sigarette, è l’ex allenatore del fu ChievoVerona. Rimane Bisoli, sergente di ferro dalla forte personalità e dal grande carisma. La speranza è che anche il casting odierno dia gli stessi frutti del precedente.