L’ex allenatore del Cosenza Calcio Roberto Occhiuzzi è intervenuto ai nostri microfoni. Numerosi gli argomenti trattati nell’intervista speciale rilasciata al direttore Daniele Cianflone. Dal passato da calciatore con la maglia dei lupi alla recente salvezza conquistata in Sardegna sulla panchina dell’Olbia.
Le parole di Occhiuzzi
Esperienza di Olbia: “Il segreto è stato trovare un ambiente lavorativo molto compatto. C’è stata unità di intenti con il direttore sportivo Tatti e il presidente Marino. Sapevo che il lavoro avrebbe pagato, il girone di ritorno è stato da playoff“.
Anni 2007/2009 da calciatore al Cosenza Calcio: “Eravamo tanti cosentini in quella squadra. Ero pronto ad andare alla Ternana. Quando mi telefonò Mirabelli, non ci pensai un attimo accettando subito“.
Collocolo: “Ricordo quando Patania lo portò a Cosenza da Taranto. Feci tante relazioni su di lui, dissi che sarebbe dovuto essere un calciatore da blindare. Le sue qualità si intravedevano già allora“.
Salvezza del 2021, qual è stato il segreto?: “Dopo la trasferta di Verona c’era un gruppo smarrito. Ho provato a convincere Pillon a rimanere. Siamo stati fra i primi a fare gli allenamenti in casa, poi la decisione di svolgere le sessioni nei parchi. Non pensavo che sarei stato scelto per guidare la prima squadra. E’ stato fondamentale preparare fisicamente bene i ragazzi“.
Dopo la sconfitta di La Spezia sembrava tutto finito, poi è cambiato qualcosa?: “Un semplice accorgimento tattico. Siamo passati dal 3-4-3 al 3-4-1-2“.
Inizia la stagione successiva: “Lì la difficoltà è stata iniziare dopo due settimane in ritiro. Fino alla vittoria contro l’Ascoli la squadra comunque ha sempre avuto un piede fuori dai playout. Purtroppo i ragazzi hanno subito un duro colpo con gli infortuni di Bittante e Petrucci“.
Contratto triennale: “Io non ci tenevo più di tanto, ma mi sono sentito gratificato“.
Calciomercato di gennaio 2021: “Non ho preso bene la cessione di Baez. Mi era stato promesso un attaccante di grido, ma quando ho capito che non sarebbe arrivato ho bloccato la cessione di Gliozzi al Palermo“.
Hai mai pensato alle dimissioni?: “No, io credevo nell’obiettivo. Abbandonare la nave è una delle cose peggiori che un allenatore potrebbe fare“.
Gli insulti ricevuti quell’anno ti hanno ferito?: “Insulti alla mia famiglia, rivolti verso i bambini e mia moglie. Sentirsi minacciato di notte non è bello. Ho cercato però di non creare polemiche, credo di aver gestito bene la situazione“.
Che giudizio dai al Cosenza di oggi?: “Caserta è un allenatore importante. La piazza con i segnali giusti potrebbe infiammarsi. La salvezza della passata stagione ha ricompattato l’ambiente“.
Il futuro di mister Occhiuzzi: “Studio. Sto analizzando l’annata appena trascorsa. C’è stata qualche chiamata, sono in attesa di quella giusta“.