Julie Andrews nei panni di "Mary Poppins"
Julie Andrews nei panni di "Mary Poppins"

Sta facendo discutere, negli ultimi giorni, la decisione britannica di consentire la visione del film “Mary Poppins” solo ai minori accompagnati da un adulto. Il celebre lungometraggio del 1964, diretto da Robert Stevenson, è sempre stato ritenuto un film appartenente alla categoria BBFC, acronimo di British Board of Film Classificaion, “U” (“per tutti”). Dunque, la sua visione, negli ultimi 60 anni, è stata concessa liberamente ad adulti e bambini indistintamente.

Negli scorsi giorni, tuttavia, la commissione BBFC ha deciso di “declassare” la pellicola Disney alla categoria, con bollino giallo, ”parental guidance”. Secondo quanto deciso, dunque, la visione della celebre opera cinematografica sarà concessa a un pubblico infantile, solo se accompagnato da un adulto.

Le ragioni del provvedimento BBFC: “In “Mary Poppins” è presente un linguaggio discriminatorio”

La BBFC ha attuato tale provvedimento, a causa del “linguaggio discriminatorio”, presente nel noto film. A scatenare la decisione, infatti, è stato l’epiteto “ottentotti”. Il termine, con accezione dispregiativa, viene pronunciato, nella pellicola, per ben due volte.

In entrambi i casi, a pronunciarlo, è l’ammiraglio Boom, interpretato da Reginal Owen. L’anziano personaggio, infatti, pronuncia il termine, in una prima circostanza, per domandare al piccolo Michael, minore dei fratelli Banks, se si stia recando in battaglia a sconfiggere “gli ottentotti”; In una seconda scena, invece, la parola viene citata per fare riferimento agli spazzacamini, con il volto annerito dalla fuliggine.

Si tratta di un epiteto dispregiativo, la cui storia risale al XVII sec. Il termine “ottentotti” ebbe origine, infatti, nel periodo delle prime conquiste europee in Africa, quando i colonizzatori Olandesi ribattezzarono “ottentotti” i membri del popolo indigeno dei “Khoikoi”. Secondo l’Oxford English Dictionary, il termine è «generalmente considerato arcaico e offensivo». In tanti, hanno criticato il provvedimento di BBFC. La commissione, tuttavia, ha sottolineato l’importanza di tutelare i minori dal linguaggio discriminatorio.

Il declassamento della pellicola, nella tabella della BBFC, è stato deciso in previsione della riprogrammazione nelle sale, dello storico classico Disney, in occasione del sessantesimo anniversario.

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