Serie B, Alessandro Micai a Dazn Mi sono innamorato di Cosenza (Foto: Francesco Farina)
Serie B, Alessandro Micai a Dazn Mi sono innamorato di Cosenza (Foto: Francesco Farina)

Il portiere del Cosenza, Alessandro Micai, è intervenuto nella nuova puntata di Dazn Talks, l’appuntamento fisso del mercoledì Dazn, ospite di Barbara Cirillo e Maria Pia Beltran.

Il ritorno alla vittoria contro il Venezia ha riportato il sorriso in casa Cosenza. Che sia una vittoria scacciacrisi o meno, i lupi di Fabio Caserta proveranno a confermarlo a partire dal prossimo impegno, quello di sabato in casa del Sudtirol.

Tra i protagonisti in assoluto della squadra rossoblù, c’è senz’altro Alessandro Micai. Il portiere classe 1993 nativo di Mantova, è intervenuto a Dazn Talks, ospite di Barbara Cirillo e Maria Pia Beltran, appena terminato l’allenamento: “E’ andato molto bene (riferito all’allenamento). In generale una vittoria aiuta a lavorare meglio”, ha detto.

SULLA VITTORIA CONTRO IL VENEZIA: “Venivamo da un periodo difficile, ci siamo un po’ risollevati. Abbiamo incontrato diverse squadre forti, si può dire le prime della classe. Fortunatamente abbiamo trovato una bella vittoria. Se è più bello vincere 1-0 o 4-2? Per me la vittoria è vittoria in quanto tale. Più persone vanno a segno e più si generano sorrisi. Vedere più marcatori aiuta a tenere il morale alto“.

Alessandro Micai (foto Farina)
Alessandro Micai (foto Farina)

L’OBIETTIVO CON IL COSENZA: “Quest’estate, attraverso una lunga chiacchierata con il direttore Gemmi, mi è stato chiesto chiaramente di salvarci in modo più tranquillo. E, se si riesce, fare un campionato dignitoso. Abbiamo avuto un periodo d’appannamento, ora bisogna abbassare la testa e lavorare per raggiungere questo obiettivo. L’insidia più grande che il Cosenza può incontrare siamo noi stessi. E’ troppo presto per fare bilanci. Abbiamo beccato un Venezia che aveva fatto 5 gol alla Sampdoria e poi ne ha presi 4 da noi. Adesso con il Sudtirol sarà altrettanto difficile, sarà una partita diversa, più contratta. Se facciamo le cose per bene possiamo dare fastidio a tutti.

Avere una squadra completamente nuova può essere positivo? Secondo me è importante avere una squadra nella quale tutti danno quello che hanno in funzione del risultato finale. Nella mia vorrei sempre gente che dia tutto per la vittoria. Quest’anno siamo praticamente tutti nuovi, a parte 4-5. E’ tornato anche Tutino che ci sta dando una grossa mano, mancava un giocatore come lui in grado di trascinare gli altri. Si è alzato decisamente il livello della rosa. Mi fa piacere indossare la fascia da capitano, ma questo ruolo è di diritto di D’Orazio e poi di Meroni. Ci sono delle precise gerarchie, giocatori che conoscono meglio di me Cosenza e meritano di indossare la fascia prima di me”.

LA CRESCITA COME PORTIERE: “Nella prima parte della mia carriera cercavo di attirare su di me i tifosi e caricarmi dopo una parata. In diverse occasioni capitava che esultavo per un intervento, ma poi concedevo un calcio d’angolo da cui scaturiva un gol. Dunque adesso aspetto perché meglio prima parare e poi esultare tutti insieme (ride, ndr). Se conto le mie parate? Diciamo di no, perché poi si rischia di contare anche quelle che non vengono bene.

Cosenza-Parma - Micai vola (foto Francesco Farina)
Cosenza-Parma: Micai vola (foto Francesco Farina)

Vivo la partita situazione dopo situazione come un allenamento. E’ chiaro che poi c’è il contorno di mezzo ma cerco di renderla il più tecnica possibile ed essere il più possibile pacato e lucido. Nell’ultimo periodo mi sono responsabilizzato maggiormente. Faccio meno attenzione alla mia partita, sono più contento se riesco a mettere i miei compagni nelle condizioni per potersi esprimere al meglio. Dunque, piuttosto che badare alla mia prestazione ora, vedendolo come un vero e proprio lavoro, voglio che tutto l’ambiente faccia bene, in questo caso il Cosenza. E’ chiaro che se affronto una crescita del genere sul lavoro, ricade anche sulla vita privata. Sono cresciuto in entrambi gli ambiti”.

RIFERIMENTI NEL RUOLO: “Stilisticamente mi reputo come Maignan, più come interpretazione del ruolo. Negli anni ho provato ad ispirarmi anche ad Handanovic“.

LA PIAZZA PREFERITA: “Tra le tante piazze che ho girato Bari mi è rimasta nel cuore. Mi ha lasciato qualcosa al di là dell’aspetto prettamente sportivo. Ho tanti amici lì e mi diverto sempre quando vado in Puglia. D’altronde è stata la mia prima esperienza in Serie B, ho vissuto momenti bellissimi: abbiamo raggiunto due volte i playoff. Quando fai bene nella professione, la città inevitabilmente diventa più piacevole.

La gioia di Alessandro Micai (foto Mannarino)
La gioia di Alessandro Micai (foto Mannarino)

Ovviamente non è da meno Cosenza. Ho raggiunto un obiettivo altrettanto stimolante come può essere vincere un campionato. Ho messo tutto me stesso, sono arrivato qui da ultimo in classifica. Non è tanto la quantità di tempo ma la qualità che ho passato qua. Aver raggiunto questo traguardo mi ha fatto innamorare di questa città. Ho girato per il 90% della mia carriera al sud. E’ vero, vivere qui è totalmente diverso rispetto al nord, mi trovo molto bene. Mi sono ambientato. Cosenza offre qualsiasi cosa: domenica sono stato in montagna, ieri al mare. Mi piace girare sempre anche extracampo. E poi mi piace anche mangiare: qui i salumi, in particolare la soppressata, sono molto buoni”.

L’IDOLO DA SEMPRE: “Ho sempre sognato di fare il portiere, nonostante mi piaccia molto giocare con i piedi. Trovo, tuttavia, più piacere nello stare tra i pali. Il mio idolo è stato e sempre sarà Gigi Buffon. Ha gestito diverse ere calcistiche. Adesso il ruolo del portiere è cambiato tanto, comincia a pesare l’impostazione con i piedi. Devo dire che i portieri di adesso sono cresciuti. Ci sarebbe da allargare le porte, speriamo non lo facciano perché smetterei (ride ndr)”.

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