A campionato fermo, tiene banco in questi giorni l’annosa problematica relativa allo stadio “San Vito – Gigi Marulla“. L’impianto cittadino, non è una novità, necessita da tempo di un serio restyling. Non è un problema solo della Tribuna B ma di tutti i settori.
Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, è intervenuto in merito alla spinosa questione, che sta a cuore a moltissimi cittadini, attraverso le colonne de “Il Quotidiano del Sud“.
LE PAROLE DI FRANZ CARUSO SULLA QUESTIONE “MARULLA”
“Avevamo stanziato una cifra per ripristinare la Tribuna B, ma poi – dice il sindaco – causa il riequilibrio del bilancio, siamo stati costretti a desistere in favore di altre priorità. Ad oggi non c’è la possibilità di intervento immediato. Il Cosenza tramite il presidente Eugenio Guarascio aveva avanzato una richiesta di concessione per 8-9 anni. Ma questa proposta è irricevibile – continua il sindaco -. Il primo cittadino deve fare gli interessi della collettività, non del singolo. Il “Marulla” non andrà mai in concessione – ribatte Franz Caruso – senza un piano finanziario che preveda la totale ristrutturazione dello stesso. Si dovrà rivedere anche l’attuale convenzione che scade a fine stagione, a cifre veramente irrisorie”.
“Andrà smontato pezzo per pezzo e rifatto di sana pianta“
“Stiamo lavorando per un progetto ambizioso – aggiunge Caruso – Lo stadio cittadino andrà smontato pezzo per pezzo e rifatto di sana pianta. Questa la nostra idea. Ci sono due possibilità che ciò avvenga. La prima riguarda una grande azienda nazionale che lavora da tempo nel campo immobiliare sulla nostra città (la Gabetti? ndr). L’altra è bussare alla porta del Presidente Occhiuto, per chiedere di trattare Cosenza come la vicina Catanzaro. Dovesse rimanere in serie B, anche il nostro stadio ospiterebbe un campionato di importanza nazionale. L’immagine che diamo attraverso un impianto vetusto non è adeguata alla nostra città. Bisogna avere fiducia. I tempi non saranno brevissimi – conclude il primo cittadino – ma stiamo lavorando in questa direzione”.
