Il Cosenza dopo la giornata di ieri può considerarsi “virtualmente” in Serie B.
La Figc, dopo la Covisoc, ha nuovamente bocciato il ChievoVerona. In mattinata sono uscite pure le motivazioni da parte della Lega, che aggravano ancora di più una posizione che è subito sembrata molto complicata da sbrogliare per la compagine clivense. Ad acuire la situazione della mancata iscrizione della società del presidente Campedelli, anche il mancato pagamento dell’Iva, a partire addirittura dall’anno 2014. Un contesto davvero disperato: ora la compagine gialloblù può solo appellarsi al Collegio di Garanzia del Coni. Esiste comunque un precedente, che già da adesso “può far sorridere i lupi” e sentire molto da vicino il “profumo” della riammissione in Serie B.
COSENZA GIA’ IN SERIE B? VI SPIEGHIAMO IL PERCHE’…
Non dobbiamo andare troppo in là con la memoria, ma guardare molto da vicino al ricorso che fece il Trapani nella stagione 2020 proprio al Collegio di Garanzia del Coni. Il ricorso della squadra siciliana, protocollo n° 00750/2020, contro la Covisoc e Figc, venne considerato infondato e pertanto reietto. Il motivo è molto semplice: il Collegio di Garanzia del Coni non ammette il “riesame del merito del giudizio“. Si esprimerà solo sulla “correttezza della procedura” attuata prima dalla Covisoc, e poi in seconda istanza dalla Figc. In pratica il Chievo potrebbe vincere il ricorso solo se riuscisse a dimostrare che Covisoc e Figc hanno sbagliato la procedura giudicante escludendoli così dal torneo cadetto.
Difficile, anzi molto difficile, che il Collegio di Garanzia del Coni, soprattutto leggendo le motivazioni che sono uscite nella giornata odierna, possa sconfessare le decisioni prese dal palazzo di via Allegri. La sensazione è quella che la sentenza comunque non tarderà ad arrivare.
La speranza (più che fondata) da parte del presidente Guarascio, è quella che alla cerimonia di presentazione del calendario di Serie B, fissata per giorno 24 luglio a Ferrara, possa uscire dalle urne il nome Cosenza Calcio.