32 anni fa la strage di Capaci, Meloni Gli uomini passano, le idee restano
32 anni fa la strage di Capaci, Meloni Gli uomini passano, le idee restano

Sono passati 32 anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone con la moglie e collega Francesca Morvillo insieme ai tre agenti della scorta Rocco DicilloAntonio Montinaro e Vito Schifani. Falcone entra in magistratura nel 1964 come pretore a Lentini, poi è sostituto procuratore e giudice istruttore a Trapani. Simbolo fondamentale per la lotta contro la Mafia, Claudio Martelli lo chiama a Roma a dirigere l’ufficio affari penali al ministero della Giustizia dove promuove la creazione della procura nazionale antimafia. E il 23 maggio del 1992, proprio tornando da Roma, 500 chili di tritolo posizionati sotto l’autostrada, contribuiscono alla strage che provocò 5 morti e 23 feriti.

STRAGE DI CAPACI, MELONI: “I VALORI DI FALCONE RESTANO”

“Giovanni Falcone ci ha insegnato che ‘gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Fare tesoro di queste parole è il modo migliore per onorare il sacrifico di chi ha perso la vita a Capaci, il 23 maggio 1992″. Così la premier Meloni ricorda l’anniversario della strage di Capaci. “Quei valori sono più forti delle bombe di vigliacchi criminali”, Falcone e tutti gli altri “hanno combattuto per una società libera dalla mafia”, ribadisce.

Anche il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ha voluto dedicare un pensiero: “A trentadue anni dalla strage di Capaci, il ricordo mai svanito e la commossa preghiera per Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Eroi italiani, il cui coraggio e sacrificio vanno tenuti vivi nella lotta quotidiana contro tutte le mafie.”

Maria Falcone: “Amo troppo lo Stato per pensare che possa essere dietro alle stragi”

“Sono trascorsi 32 anni da quel giorno, ma è come se fosse ieri. Oggi, però, abbiamo un motivo in più per essere soddisfatti perché questo Museo rappresenta la coronazione di tutta l’attività svolta dalla Fondazione in questi trent’anni. Resterà qui, perenne, come una lezione di legalità”.

32 anni fa la strage di Capaci, Meloni Gli uomini passano, le idee restano
32 anni fa la strage di Capaci, Meloni Gli uomini passano, le idee restano

Queste le parole pronunciate da Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone e sorella del magistrato ucciso, arrivando a Palazzo Jung dove oggi sono previste le celebrazioni del 32esimo anniversario dell’eccidio.

“Ai ragazzi voglio dire che la mafia è ancora un grosso problema, anche se non uccide continua a fare affari”, ha aggiunto. E sulle verità nascoste dietro al tritolo di Capaci, Maria Falcone ha aggiunto: “Sappiamo sicuramente che la mafia lo voleva morto, perché il Maxiprocesso era Stato per i boss una grande sconfitta. Poi, accanto alla mafia ci sono gli interessi convergenti che purtroppo ancora non conosciamo. Io vorrei dire che non c’è niente, che non ci sono poteri dello Stato sotto a quella strage perché io amo lo Stato italiano e non posso pensare che alcuni nelle istituzioni abbiano tramato contro Giovanni”.

MATTARELLA: “RACCOGLIERE L’ESEMPIO DI FALCONE PER RINNOVARE GLI SFORZI”

“In occasione dell’incontro tra i magistrati impegnati in Europa e in America Latina nel contrasto del narcotraffico transnazionale e del riciclaggio dei relativi proventi, intitolato alla memoria di Giovanni Falcone, mi è gradito far giungere il mio saluto. L’appassionato impegno, civile e professionale, di Giovanni Falcone nel difendere tenacemente i cittadini dalla violenza e dalla sopraffazione della criminalità organizzata, è scolpito in maniera indelebile nella memoria di tutti”.

E’ il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Giovanni Melillo. “Raccogliere questo esempio – scrive ancora Mattarella – vuol dire rinnovare oggi lo sforzo nel contrasto a ogni forma di mafia e alle loro fonti di finanziamento, in particolare quelle provenienti dal narcotraffico transnazionale, con l’efficacia e l’abnegazione necessarie. La cooperazione internazionale delle indagini rappresenta un indispensabile strumento per l’efficacia della lotta alle mafie e la Convenzione Onu sul crimine organizzato transnazionale, sottoscritta proprio a Palermo, per rendere omaggio alle idee di Falcone, ne rappresenta l’esempio più importante. Con questo spirito, formulo auguri di buon lavoro”.