Un Consiglio comunale particolarmente partecipato e acceso, quello svoltosi ieri, 5 novembre, incentrato sulle recenti decisioni della Regione Calabria in materia di sanità. Il confronto ha visto emergere posizioni nette, soprattutto da parte della consigliera Bianca Rende, che non ha risparmiato critiche all’amministrazione regionale e al Governatore Roberto Occhiuto.
La discussione è condizionata da due vizi fondamentali: l’invasione di campo della Regione nelle scelte amministrative e la mancata realizzazione della città unica, che avrebbe potuto evitare – come ha sottolineato la consigliera – «questa guerra tra poveri», favorendo invece «un’unica visione di sviluppo per l’intera area urbana».
Bianca Rende ha definito «un’altra scelta inappropriata» la decisione regionale di utilizzare i fondi destinati all’HUB ospedaliero per finanziare la nascita del Policlinico universitario, mentre occorrerebbe realizzare entrambi. «Si spoglia un Santo per vestirne un altro!» ha denunciato, parlando di un’operazione «poco trasparente» che «plana sulle teste dei cittadini e delle loro rappresentanze istituzionali, senza alcun coinvolgimento».
Contro il Commissario alla sanità ha evidenziato: «Iniziativa autoritaria e unilaterale, di un Commissario che, per quanto appreso dalla viva voce della Presidente del Consiglio, non avrebbe dovuto più essere tale e che invece continua a esercitare poteri speciali e antidemocratici. Ma non si era detto che i commissariamenti sarebbero finiti?».
Rende parla apertamente di «demagogia della destra», che «gioca sulla confusione dei termini e sull’ovvia condivisione generale riguardo alla nascita del Policlinico affiancato dal corso di laurea in Medicina, ma così evade i termini della vexata quaestio». Il vero nodo, spiega, è che «oggi si sposta l’HUB ma si intende trasformarlo in azienda ospedaliera universitaria». La consigliera non nasconde la sua preoccupazione: «Da cittadini, prima ancora che da amministratori, vogliamo esprimere preoccupazione per questo modo di procedere, poco trasparente e persino obliquo». E aggiunge un appello al buon senso: «Dobbiamo scongiurare una guerra assurda tra poveri – spesso legati da vincoli di sangue e residenti sulle opposte sponde del Campagnano – e lavorare a un’idea condivisa, culturalmente avanzata». L’intera area urbana, sottolinea, «ha bisogno che si sostenga finanziariamente e da subito la sua sanità. Per questo invochiamo ulteriori risorse urgenti per l’Annunziata». In attesa di capire «se l’operazione congegnata sia legittima o meno, come sarà deciso dal ricorso o forse ancor prima dalla risposta del Governo, che sollecitiamo attraverso la deputazione parlamentare».
Un Ospedale dell’Annunziata in condizioni drammatiche
Rende richiama poi l’attenzione sulle condizioni drammatiche dell’ospedale cosentino. La fotografia della situazione sanitaria, tracciata durante il dibattito, è impietosa: «Un Pronto Soccorso sovraffollato, nei cui bagni c’è chi muore senza alcuna attenzione; un CUP dove bisogna presentarsi alle cinque del mattino per ottenere un numero; un ospedale privo di percorsi adeguati tra “sporco” e “pulito”». Una realtà che, secondo Bianca Rende, «rappresenta un’icona della nostra arretratezza», certificata dal fatto che «l’Annunziata è stato eletto peggior ospedale d’Italia nel 2024».
«È necessario dare risposte concrete al territorio – prosegue la consigliera -attraverso investimenti mirati, per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, dalle aree interne ai centri urbani. In assenza di un potenziamento della rete territoriale, l’Annunziata continuerà a essere sovraccaricato da accessi impropri e non sostenibili per il nosocomio bruzio creando ulteriori disservizi».
Bianca Rende ha poi espresso solidarietà agli operatori sanitari, «che ogni giorno, a mani nude, offrono risposte concrete nei presìdi ospedalieri», denunciando però «l’ipocrisia di chi li elogia pubblicamente ma li esclude dalle decisioni sull’organizzazione del sistema sanitario». Da qui l’appello finale: «L’intera area urbana ha bisogno di risorse urgenti per l’Annunziata. È necessario sostenere da subito la sanità locale e lavorare a una visione condivisa e culturalmente avanzata».
In chiusura, la consigliera Bianca Rende ha ribadito la sua posizione politica: «In conclusione, rilevo la contraddizione palese in cui incorrono i consiglieri della destra, per i quali fino a poco tempo fa persino la scelta di Vaglio Lise comportava un rischio di depauperamento delle zone a sud ed esprimo la mia personale opposizione all’operazione messa in campo dal Governatore Occhiuto, che certamente causerà un depauperamento della capoluogo e della sua economia, chiedendo che si recuperi la correttezza del dialogo tra istituzioni per invocare, in questa sede autorevole, una maggiore attenzione verso l’ospedale esistente che subisce i danni di una politica distratta e forse più interessata ai giochi di potere che non alla salute dei cittadini».























