Buscè nell'intervista ripresa da Antenna Sud
Buscè nell'intervista ripresa da Antenna Sud

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Il Monopoli ha battuto il Cosenza nella prima gara ufficiale della stagione 2025/2026, valevole per il primo turno di Coppa Italia di Serie C. Decisiva, per i padroni di casa, la rete di Tinelli nel secondo tempo. Tutto nella norma, ci verrebbe da dire. Anzi, “siamo solo all’inizio” è il primo pensiero.

Certo, non ci si poteva aspettare di meglio da una squadra di ragazzi, alcuni ancora inesperti e altri insoddisfatti, con una situazione societaria delicata alle spalle. Eppure, c’è chi ha visto del buono nella prestazione dei rossoblù. Quel qualcuno è sempre l’allenatore che, come spesso accade, fa da scudo ai giocatori. Al termine del match il tecnico rossoblù Antonio Buscè ha rilasciato le sue dichiarazioni a caldo ai microfoni di Antenna Sud.

No, non solo parole di “conforto” e di “facciata“. L’allenatore campano si è lasciato andare a vere e proprie stoccate nei confronti di chi dovrebbe dargli una mano a gestire una situazione già di per sé complicata.

Ecco le sue parole: “Credo che i ragazzi abbiano fatto una buonissima partita, alla fine abbiamo perso la partita su una palla esterna. Ma prima del goal la partita è stata molto equilibrata e abbiamo avuto noi un’ottima occasione con Mazzocchi. Abbiamo retto fino alla fine, non abbiamo mai mollato. Peccato perché i ragazzi hanno fatto una prestazione a testa alta, abbiamo fatto quello che potevamo fare. Certo, manca quel qualcosa che chiedo da 25 giorni, facendo anche nomi di ragazzi che devono venire a darci una mano. Io sto facendo il mio lavoro, c’è chi deve fare il Direttore e la Società deve fare il proprio lavoro perché è un peccato, altrimenti non si può andare avanti. Io sono sereno e tranquillo.”

BENVENUTO A COSENZA, MISTER BUSCE’

Verrebbe da dire: “Benvenuto a Cosenza, mister”. Dove la squadra di agosto rimarrà tale fino a gennaio (e oltre), dove ogni richiesta non verrà presa in considerazione, dove bisogna fare il proprio lavoro con il materiale che si ha a disposizione (essendo costretti, dunque, fare i miracoli). Chissà quali rassicurazioni avrà ricevuto Buscè nel momento della firma del contratto per far sì che potesse accettare. Difatti, un progetto pieno di crepe e dubbi. Ecco la controprova definitiva. “Siamo solo all’inizio“, bisognerebbe ribadire. Il prosieguo non promette nulla di buono.

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