
“Anche la Corte dei Conti ha di fatto bocciato un’opera costosa e inutile come il ponte sullo stretto. Con Tridico punteremo ad investimenti strutturali per il turismo archeologico industriale e culturale”.
Benedetta Genovese, architetto e candidata alla carica di consigliere regionale nella circoscrizione Sud, interviene sul tema degli investimenti necessari per la Calabria.
“Piuttosto che di un’opera che porterebbe solo devastazioni ambientali e sociali restando probabilmente una grande incompiuta, dobbiamo soffermarci su un tema che valorizza davvero i territori, rispettandoli e promuovendoli e che già ha portato risultati evidenti”.
Il riferimento è al progetto di recupero della Filanda Cogliandro realizzato assieme all’architetto Antonino Cogliandro, che ha trovato la sua definizione nella realizzazione del MuLab – Museo Didattico Esperienziale delle Filande e dell’Arte Serica.

“Con MuLab abbiamo recuperato non solo un immobile storico – ricorda Genovese – ma una memoria preziosa: quella della lavorazione della seta, eccellenza calabrese ormai presente soltanto grazie alla passione di pochi operatori calabresi, ma fondamentale da raccontare.
UN ESEMPIO CONCRETO DI TURISMO DELLE ORIGINI
MuLab è un esempio concreto di turismo delle origini che può diventare modello per la rivalutazione dei luoghi dimenticati da cui far partire una vera rinascita per la Calabria: un modello di turismo alternativo a quello di massa che consuma i luoghi, li svuota di senso, li trasforma in cartoline senz’anima.
Con il turismo dell’archeologia industriale, esperienziale, culturale – prosegue Genovese – possiamo offrire turismo che non invade, ma ascolta, che non consuma, ma partecipa, che non si ferma all’iconico, ma si addentra nella trama profonda dei territori, che racconta non solo cosa si produceva, ma chi lavorava, come si tramandava il sapere, quale legame esiste tra memoria e comunità.
A tal fine – prosegue Genovese – nel programma a sostegno di Pasquale Tridico c’è un progetto di valorizzazione territoriale tramite una strategia concreta che prevede investimenti in musei e archivi d’impresa come strumenti di rigenerazione sociale, recupero di immobili storici per usi culturali e didattici, promozione di un turismo sostenibile e diffuso, che includa le aree interne e costiere marginalizzate favorendo le comunità locali nella narrazione del proprio patrimonio.
La Calabria ha bisogno di una nuova mappa culturale: più equa, più profonda, più rispettosa – conclude Genovese – di cui MuLab è un punto, un esempio concreto di heritage marketing e di turismo delle origini capace di attrarre visitatori consapevoli, scuole, studiosi e cittadini in cerca di radici“.