Hetra, artista rivelazione del panorama musicale italiano proveniente dal lontano pianeta hetra-12, dopo aver incantato pubblico e critica con il suggestivo omaggio al Maestro Franco Battiato nella rivisitazione de “Gli Uccelli” ed aver dato prova del suo approccio unico ed intersezionale alla musica nel debut EP “2019 Benvenuta sul Pianeta Terra“, torna a dar voce a tematiche profonde e attuali in “Fire Flowers“, il suo nuovo singolo.
“Fire Flowers” è un brano che nasce dalle ceneri dell’anima, una fenice che prende vita dal movimento della rabbia. “Fire Flowers” è furia. “Fire Flowers” è ira. “Fire Flowers” è fuoco. Ed hetra, nelle sue liriche cariche di simbolismo, è il fiore di questo ardore, la rappresentazione tangibile della lotta interiore tra il consumarsi della rabbia e lo sbocciare dell’essere.
Un viaggio attraverso le fiamme del dolore e della rinascita, una metafora potente di distruzione e creazione che si alternano in un ciclo senza fine; un ponte catartico che collega e trasforma la sofferenza e l’autoannientamento nel seme di un nuovo inizio. Perché la rabbia è duplice e ambivalente: sa essere forza distruttiva e al tempo stesso creativa, un’emozione che consuma e incenerisce, ma al contempo in grado di condurci al risveglio, alla scoperta, alla consapevolezza di chi siamo davvero.
Grazie al lavoro con la produttrice Kimerica il brano è ricco di sonorità dark e hyper. La ricerca della produzione è arrivata fin negli abissi. La collaborazione delle due artistə ha creato una nuova direzione per hetra. Con un’atmosfera onirica e psichedelica, la traccia trascina in un mondo dove le sfumature primordiali dei moti interiori si fondono con la modernità dei suoni, creando un’esperienza auditiva che rimane impressa nella memoria e nel cuore, smuovendolo prima, e sollevandolo poi, dal fardello di un sentimento che più opprimiamo e più ci rende schiavi di noi stessi.
“Fire Flowers” è un inno alla vita e alla morte, a bruciare tutto e rinascere dalle proprie ceneri, più forti di prima. Questo singolo parla a chiunque abbia mai sentito il peso soffocante della disperazione, ma anche a coloro che, nonostante tutto, continuano a cercare la luce tra le proprie ombre.