Un altro schiaffo il Cosenza si dimentica di Santi Trimboli

Ieri martedì 29 settembre, proprio mentre Eugenio Guarascio calcava il palcoscenico del cinema San Nicola partecipando ad un’assemblea ben organizzata e gestita dai tifosi del Cosenza, che resterà sicuramente nella storia, veniva a mancare Santi Trimboli.

La morte, a 80 anni, di uno dei decani del giornalismo sportivo cosentino, calabrese e nazionale, è una notizia di non poco conto. Troppo importante il personaggio, che si è distinto nel corso della sua lunga carriera per la grande professionalità sempre mostrata, perché il triste evento passi in silenzio. In particolar modo nell’ambito del Cosenza Calcio. 

In tanti, che oggi superano gli anta, ricordano il suo volto e la sua calda voce, associate alle sorti della squadra rossoblù. I suoi servizi, impeccabili, sulle gare dei lupi, andati in onda nel corso della storica trasmissione 90° Minuto e nella pagina sportiva del Tg3 Calabria, sono scolpiti nella memoria di tanti. Molti giornalisti cosentini oggi lo hanno ricordato come un mentore in grado di dare lezioni di giornalismo e di fare da guida a tanti giovani praticanti, ora diventati professionisti affermati.

Eppure, il Cosenza calcio, oggi gestito da chi non ha un minimo di appartenenza, da chi ignora totalmente la storia (e la offende come nel caso di Padre Fedele), è riuscito nell’intento di dimenticare Santi Trimboli. Non una parola in suo onore quando sono già passate oltre 24 ore dalla dipartita. Viene da sé che a via Conforti nessuno sappia chi è stato Santi Trimboli. 

L’ennesimo schiaffo ai colori che indegnamente continuano a mal rappresentare, alle tradizioni, all’identità. A tutto e a tutti.

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