Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e figura di spicco nel panorama culturale italiano, sta attraversando un periodo di difficoltà. La causa è una forte depressione che lo ha costretto al ricovero ospedaliero. In una recente intervista rilasciata a “Robinson”, inserto de “La Repubblica”, Sgarbi ha condiviso le sue attuali condizioni di salute, offrendo uno spaccato intimo della sua esperienza.
Durante l’intervista, ha rivelato di aver perso parecchi chili e di trovare difficoltà nello svolgere le attività quotidiane. Ha confessato di trascorrere molto tempo a letto, una situazione inedita per lui, abituato a dormire poco e a mantenere un ritmo di vita frenetico. Ha descritto la depressione come una “condizione morale e fisica inevitabile“, paragonandola a “un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta“.
Questa fase della sua vita lo ha portato a una profonda riflessione sul passato e sul futuro. Sgarbi ha parlato di una “meditazione dolorosa” su ciò che ha realizzato e sul destino che lo attende, sottolineando come le opere d’arte da lui curate rappresentino un tentativo di lasciare un’eredità che vada oltre la sua esistenza.
Oltre alle sfide legate alla salute mentale, Sgarbi sta affrontando anche preoccupazioni di natura giudiziaria. Recentemente, la Procura di Macerata ha chiuso un’indagine in cui è coinvolto per riciclaggio, autoriciclaggio e contraffazione di opere d’arte. Sgarbi ha ammesso che queste vicende hanno avuto un impatto devastante sul suo stato d’animo, contribuendo all’aggravarsi della sua depressione.
Nonostante le difficoltà, il critico continua a mantenere un legame profondo con l’arte. Il suo ultimo libro, “Natività. Madre e figlio nell’arte“, affronta il tema del cristianesimo. Una religione che, secondo lui, ci avvicina ai nostri limiti umani, ai quali reagiamo con diverse emozioni, tra cui il dolore.
Le parole di Sgarbi offrono uno spaccato toccante di un uomo che, nonostante la sua immagine pubblica forte e spesso polemica, si trova ora a confrontarsi con una vulnerabilità profonda. La sua esperienza mette in luce come la depressione possa colpire chiunque, indipendentemente dalla posizione sociale o dalle realizzazioni personali, e sottolinea l’importanza di affrontare apertamente le sfide legate alla salute mentale.
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