La restanza è un argomento ormai al centro delle discussioni. Rimanere o meno in un paese, come quello di Santa Sofia d’Epiro, può essere da spunto di analisi per vecchie e nuove generazioni. Ed è proprio su ciò che si è concentrato il dibattito organizzato dal gruppo “Un paese ci vuole?” che, insieme all’amministrazione comunale del sindaco Daniele Sisca, ha intrattenuto i presenti all’accademia della musica.

Più di due ore di confronto in sala con la consapevolezza di essere ben predisposti all’ascolto e alle storie di vita legate alla restanza. Santa Sofia d’Epiro ha giovani professionisti e menti culturali in costante aggiornamento, anche travalicando i classici luoghi comuni e collaborando un po’ con tante realtà nazionali e internazionali.

La restanza è un fenomeno del presente che riguarda la necessità, il desiderio, la volontà di generare un nuovo senso dei luoghi, ma anche un utile spunto per il futuro. Non è un caso come gli ospiti hanno raccontato il loro percorso di vita dai responsabili di Southbound Press, che si occupano della produzioni di vinili. Così come dalla fotografa Eliana Godino e dall’imprenditore Eugenio Azzinnari, sottolineando vari punti di vista.

La restanza, allargata nel partire e restare, racchiude tutto un mondo. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare, edificando un altro senso dei luoghi e di se stessi. Restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente. Non è un caso come prossimamente nel paese arbereshe arriverà lo scrittore Vito Teti per dare un altro concreto contributo al dibattito senza dubbio formativo.