Blade Runner

Il 25 giugno del 1982 usciva nelle sale cinematografiche statunitensi Blade Runner. La pellicola di fantascienza diretta da Ridley Scott che ha segnato un’epoca e pesantemente influenzato anche l’immaginario fantascientifico successivo.

Tratto da “Do androids dream electric sheep?” in italiano “Il cacciatore di androidi“, di Philip K. Dick, il film ebbe una gestazione travagliata. Il romanzo arrivò nelle librerie americane nel 1968 e fu più volte sul punto di esser trasformato in una sceneggiatura cinematografica.

La svolta si ebbe quando, nel 1977, venne realizzata una sceneggiatura che, pur non convincendo lo scrittore, fu ritenuta interessante dai produttori americani. Individuato in Ridley Scott un candidato ideale per la regia il progetto fu sul punto di arenarsi su questo punto. Vuoi per i giudizi non lusinghieri che Dick espresse sull’Alien di Scott vuoi perché lo stesso regista era impegnato nella produzione di Dune.

I problemi sul set, cui si unì anche la morte del fratello, spinsero Scott a lasciare la regia del film tratto dal romanzo di Herbert e a rendersi successivamente disponibile per la realizzazione di quello che sarebbe diventato Blade Runner. Scott fu fondamentale per il successo del film, imprimendo alla sceneggiatura che era stata realizzata la propria visione in maniera chiara e netta.

Harrison Ford in Blade Runner
Harrison Ford in Blade Runner

IL PROTAGONISTA DI BLADE RUNNER

Il risultato fu tale che Dick, che morì prima della fine della riprese, approvò il lavoro fatto nella trasposizione del suo romanzo di cui Scott e lo sceneggiatore Peoples avevano colto pienamente lo spirito originario. Uno dei problemi più difficili da risolvere fu quello della scelta del protagonista. Ridley Scott aveva in mente un nome ben preciso. Quello di Dustin Hoffman, che però, dopo mesi di contrattazioni e valutazioni, si tirò indietro.

Allora, vista l’impossibilità di arrivare a nomi più blasonati, Scott decise, su suggerimento di Spielberg, di proporre la parte a un giovane attore fortemente interessato e in grande ascesa in quegli anni per i suoi ruoli in Star Wars e Indiana Jones: Harrison Ford. Ben più facile fu trovare la sua controparte, Roy Batty, che Scott, sostenuto nella sua scelta da Philip k. Dick, identificò subito in Rutger Hauer. Ancor di più, l’attrice che avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Zhora. Joanna Cassidy venne scelta perché fu l’unica a sentirsi a suo agio nel recitare con un pitone intorno al collo!

Rutger Hauer nei panni di Roy Batty
Rutger Hauer nei panni di Roy Batty

IL MONOLOGO FINALE DI RUTGER HAUER

Malgrado una lavorazione difficile per il carattere dispotico di Scott, le settimane di girato di Blade Runner sono costellate da momenti epici, uno fra tutti l’improvvisazione di Hauer sul monologo finale di Roy Batty. La sceneggiatura originale non convinceva infatti l’attore olandese che decise di improvvisare interamente la scena: il risultato è uno dei più iconici momenti di cinema della storia.

Non meno complicata fu la vita successiva del film. Blade Runner è uno dei film con più versioni esistenti al mondo, a partire dalla versione di prova proiettata nella primavera del 1982. L’accoglienza fredda alla proiezione portò ad alcune fondamentali modifiche al finale e la voce narrante fuori campo.

Il 25 giugno 1982 venne proiettata una prima versione del film nelle sale americane mentre, nel resto del mondo venne presentata una versione assai meno edulcorata di quella statunitense. Nessuna delle due era in linea con la visione del regista, che solo nel 1992 riuscì a portare sugli schermi la Director’s Cut, in cui era stata rimossa la voce fuori campo e con sostanziali modifiche alla trama grazie all’eliminazione di alcune scene e l’inserimento della celebre sequenza onirica del sogno dell’unicorno di Deckard.

ULTIMA VERSIONE RESTAURATA DEL 2007

L’ultima e definitiva versione di Blade Runner è datata 2007, la cui realizzazione vide Scott libero da ogni vincolo. Il regista sfruttò quest’opportunità per correzioni minori e una migliore definizione di immagine e sonoro. Come è noto ai più, quello che oggi consideriamo uno dei massimi capolavori del cinema all’uscita in sala fu un disastro. Pianificata scaramanticamente la release di Blade Runner il 25 giugno dato che il produttore riteneva il 25 il suo giorno fortunato dopo l’ottimo risultato di Guerre Stellari (25 maggio 1977) e Alien (25 maggio 1979), l’uscita di Blade Runner fu un vero flop.

In quel periodo il pubblico venne investito da una pletora di film di grande successo, da La Cosa a Star Trek II. L’ira di Khan e soprattutto E.T.. Fu proprio il successo di quest’ultimo a spostare i confini della fantascienza verso una visione assai più avventurosa e ben lontana da quella di Blade Runner.

A decretare però il successo del film di Scott furono le successive, numerose proiezioni in manifestazioni in tutto il mondo, che contribuirono a renderlo un cult. La pellicola costituisce ancora oggi uno dei punti di riferimento del genere cyberpunk. Il suo stile dark e il design futuristico furono la fonte di ispirazione primaria di molte opere di fantascienza a venire.

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