Villazuk

Il messaggio del brano è proprio nel videoclip che vede la regia di Tony Perri, su un’idea di Domenico Scarcello (voce della band) che, con Andrea Minervini (basso), è uno dei due fondatori di questo progetto musicale.

La speranza di liberarsi dalla macchina digitale

La scena si apre su una control room col potere di dirigere le vite umane, ovviamente condizionando il pensiero attraverso una sorta di ipnosi collettiva che opera attraverso i cellulari ed obnubila la mente di vecchi e piccini. Sul fondo una speranza: che siano proprio le nuove generazioni quelle in grado di scardinare questa catena e di liberarsi dal giogo di un incontrollato e incontrollabile macchina digitale.

Un gesto, un graffio, un battito di mani a svegliare e ricordare che l’essere umano ha la capacità di condividere azioni reali che fanno parte del mondo a cui apparteniamo. Tutto cambia così velocemente che sembra cancellare ciò che ci riguarda. Gli schemi del quotidiano fanno sì che questa esigenza nell’estraniarsi diventi quasi eredità, così da rischiare di avere future generazioni senza memoria di una certa esistenza. Gli schermi si stanno sostituendo a sguardi, suoni e contatti reali. E se questa nuova realtà sparisce dal nostro quotidiano? … Potremo ben dire: “non siamo nessuno”! E allora sarà terrore o bellezza?

Tony Perri mette in scena una squadra dai collari luminosi, una coppia di sedicenni, un prete, un nonno, genitori e figli … soap opera? … no no … fate play!

I Villazuk (foto Marianna Zupi)
I Villazuk (foto Marianna Zupi)

La frase “a 16 anni con il culo fermo sono più capace io ad ammazzare una nazione” nel brano è proclamata da un odierno adolescente schiavo di sedie e di schermi. Quest’ultimo viene messo a confronto con le gesta che Alessandro Magno compì alla stessa età contrapponendosi ad un intera armata nemica. È chiaro che il brano da solo risulta diretto alle nuove generazioni, che per altro non possono detenere il merito di questa condizione.

Il potere di cambiare il presente

Questo estremo ha suscitato l’idea di bilanciare, attraverso le immagini del video, capovolgendo il senso. La realtà è quella decantata nel brano ma la speranza è quella di suscitare nei giovani la consapevolezza di interpretare le sorti del futuro attraverso il potere di cambiare il presente.

Quando Domenico ha scritto soggetto e sceneggiatura, da subito si palesava l’esigenza di trovare un regista bravo con vfx e color. E se fosse anche musicista? Le tante informazioni avrebbero richiesto altrettante immagini, e quindi bisognava trovare un connubio tra capacità e anima musicale. Ecco che la scelta è caduta su Tony Perri: musicista da sempre prima che regista, ha sposato l’idea con molto entusiasmo.

Girato per la maggior parte delle scene nell’amata Sila Grande Calabrese a Lorica e nel Rodel Recording Studio di Roberto De Luca a Casali del Manco (CS), l’entusiasmo durante le riprese ha coinvolto tutti i partecipanti provenienti dagli stessi luoghi ed anche abituati alle fredde giornate d’autunno in altipiano scelte ad hoc per la pubblicazione in Gennaio. La maggior parte di loro per la prima volta si sono concessi ad una macchina da presa.

VILLAZUK – IL VIDEO DI “Alessandro Magno”