Gennaro Tutino (foto Francesco Farina)
Gennaro Tutino (foto Francesco Farina)

Mai, dopo un certo Gigi Marulla, la Cosenza sportiva aveva riversato nei confronti di un calciatore un simile affetto e così tanta devozione. Gennaro Tutino, 110 presenze e 43 gol con la maglia rossoblù, come conseguenza di questo afflato totale con la gente aveva ricevuto il sigillo della città.

Una benemerenza, consegnata dal sindaco Caruso, mai riservata prima ad un giocatore. Questo succedeva solo poche settimane prima che la situazione precipitasse. Che Guarascio ne riscattasse, all’insaputa del bomber partenopeo, il cartellino. Che Mario Giuffredi, di professione procuratore, si lasciasse andare a dichiarazioni accolte come un pugno nello stomaco nei confronti di una tifoseria che ha idolatrato Tutino. Che lo stesso poi vedesse materializzarsi in fretta e in furia la cessione alla Sampdoria permettendo alla società bruzia di fare cassa. Seguiva il saluto social a Cosenza, ormai un’usanza in voga a tutti i calciatori. Mutismo totale invece sulle parole del procuratore. Delusi tutti quelli che speravano Gennaro si dissociasse prima o poi.

Il resto è storia ancor più recente. Il calendario che ha così deciso: Cosenza-Sampdoria alla quinta giornata, subito dopo la prima sosta di Serie B. A 45 giorni dal trasferimento le strade di Tutino e della sua ex squadra si incrociano nuovamente. Il neo attaccante blucerchiato tornerà, a meno di defezioni dell’ultima ora, a calpestare la terra bruzia. A calcare il prato di cui conosce bene l’odore. A catturare ancora lo sguardo di migliaia di tifosi che lo hanno, o meglio lo avevano eletto, a idolo incontrastato.

Quale sarà l’accoglienza del “Marulla”? Indifferenza, applausi o bordate di fischi? Qualche giorno e lo scopriremo. La settimana che porterà al grande ritorno è appena iniziata.

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