Un violento terremoto ha colpito, questa notte, la Cina, nella provincia nord-occidentale di Gansy. Il sisma, di magnitudo 6.2 scala Richter, si è scatenato alle 23:59 (ora locale) di lunedì 18 dicembre. L’epicentro è stato registrato ad una profondità di circa 12 chilometri, nei pressi della città di Linxia.
La violenta scossa ha causato crolli e gravi danni a numerosi edifici. Almeno 4700 sarebbero le abitazioni danneggiate. Soccorritori e volontari, giunti sul posto, stanno attualmente conducendo le operazioni di ricerca e salvataggio, tentando una corsa contro il tempo e conto le gelide temperature, scese al di sotto dello zero. Inoltre, in alcune aree, le forniture di acqua ed energia elettrica sarebbero state interrotte, complicando ulteriormente le operazioni di ricerca.
Almeno 118 le vittime e 500 feriti. Operazioni di ricerca ancora in corso
Secondo il bilancio attuale, il terremoto ha causato almeno 118 vittime. Oltre 500, invece, sarebbero i feriti, alcuni anche in gravi condizioni. I dati sono, tuttavia, in aggiornamento.
I soccorritori stanno attualmente scavando tra le macerie, cercando i superstiti. In migliaia sono i civili sfollati. Il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping ha sollecitato sforzi “a tutto campo“.
Il sisma è stato seguito da altre violente scosse di assestamento. Poco più tardi, infatti, un altro terremoto, di magnitudo 5.5, ha colpito il sud dello Xinjang.