Cosenza-Bari, il giornalista Michele Salomone

Giovedì 1 maggio il Cosenza scenderà in campo al “Marulla” per affrontare il Bari in una delle ultime sfide di un campionato che ha regalato poche gioie al pubblico di casa. I rossoblù, reduci da settimane difficili e con una classifica che non lascia spazio alla speranza, dovranno scendere in campo con grinta e orgoglio, nel rispetto della maglia, contro una squadra che dall’altra parte si gioca una fetta importante della corsa playoff.

Per raccontare meglio il clima che si respira in casa Bari e capire quali siano le aspettative della piazza e della squadra in vista del match, abbiamo raggiunto telefonicamente il giornalista Michele Salomone, responsabile dei servizi sportivi di Telenorba e radiocronista di Radio Norba, che ci ha raccontato del momento dei biancorossi, delle aspettative, delle scelte di mister Longo e della questione multiproprietà che continua a far discutere.

Per il Bari la partita di giovedì sarà importantissima in chiave playoff. Che tipo di gara dovranno impostare i biancorossi per evitare rischi e portare a casa i 3 punti?

“Arrivati a questo punto della stagione – dice Salomone – il Bari dovrà fare una partita d’attacco. Credo che, con la concorrenza che c’è per accaparrarsi un posto nei playoff, il pareggio possa non servire. È vero che ci troviamo davanti a un campionato mediocre, ma su quattro partite rimaste, tre saranno contro squadre che si stanno giocando la salvezza. A parte il Cosenza, che affronteremo a breve, e poi il Pisa, che speriamo arrivi a Bari già promosso, avremo Cittadella e Sudtirol. Io mi auguro quindi di vedere un Bari più offensivo, più disposto a rischiare, magari anche di prendere gol, ma di farlo pure.”

Il Cosenza è ormai condannato alla retrocessione, che tipo di gara ti aspetti da parte dei calabresi?

“Intanto il Cosenza da ieri sera è in ritiro, e penso che una squadra che si senta già condannata non vada in ritiro. Sappiamo che quello di B è un campionato in cui può succedere di tutto. Tra l’altro c’è ancora una sentenza da parte del Consiglio di Stato per i quattro punti di penalizzazione. È difficile che questo avvenga, ma se venissero restituiti e poi non si ritrovasse gli altri per salvarsi sarebbe un suicidio. Il Cosenza, a mio avviso, giocherà per vincere tutte e quattro le partite rimaste. Oggi ha 27 punti, potrebbe arrivare a 39 e poi vedere cosa può succedere.”

Michele Salomone

“C’è qualche calciatore del Cosenza che, secondo te, potrebbe mettere in difficoltà il Bari nella gara di giovedì?”

“Un calciatore dal quale bisognerà stare attenti potrebbe essere Artistico. La difesa del Bari soffre molto gli attaccanti rapidi. È successo con il Modena e con Defrel: con la sua velocità, dopo pochi minuti, ci ha infilato il primo gol.”

Un giudizio sull’operato di Moreno Longo. E’ stato l’allenatore giusto per il Bari quest’anno?

In questo momento Longo è sotto accusa perché dopo la sconfitta subita contro il Modena ha fatto una dichiarazione che non so quanto sia stata gradita dalla società perché ha parlato di una squadra sopravvalutata. Domani, infatti, non sarà Longo a tenere la conferenza stampa in vista del match con il Cosenza. E’ stato un allenatore che mi ha colpito dall’inizio perché fin dal suo arrivo a Bari ha fatto sempre un discorso al ribasso, sottolineando più volte come l’obiettivo dei playoff non fosse scontato. Lui ha ancora un anno di contratto con il Bari, ma non so se continuerà o le strade si separeranno.

Se il Bari centrerà i playoff, ha secondo te le carte in regola per giocarseli?

“Ragionevolmente penso di no. Se Longo riuscisse a portare il Bari in Serie A, penso che nella piazza principale della città farebbero una statua in suo onore. Il Bari può ad oggi raggiungere i playoff ma dal 5 posto in giù. In posizioni più alte no. Io penso che il calcio sia come la vita e ti metti in fila a seconda dei valori che possiedi. Se in 34 giornate di campionato il Sassuolo è andato in A e il Pisa sta per andarci, vuol dire che avevano quel qualcosa in più. E poi ci sono lo Spezia la Cremonese, lo stesso Palermo che hanno un organico importante e non sono facili da affrontare. Il calcio, poi, non è una scienza esatta e può succedere di tutto.”

La proprietà De Laurentis è da tempo nel mirino della critica. Pensi che il progetto sul Bari sia un progetto veramente ambizioso? E quanto pesa, a tuo avviso, la questione del “doppio club” con il Napoli sul futuro della squadra?

“Non penso che il progetto sul Bari sia ambizioso. Se così fosse, due anni fa dopo aver sfiorato la serie A si sarebbe costruita una squadra che avrebbe lottato ancor di più l’anno successivo e quest’ora non saremmo qui a parlare perché ci troveremmo in un’altra categoria. Noi a Bari ci sentiamo ostaggi della multiproprietà. E’ ovvio che alla famiglia De Laurentis la multiproprietà sta molto bene. Hanno una squadra in serie A e una in serie B e l Bari viene considerato la secondo squadra del Napoli.

Noi speriamo di uscirne ma non riusciamo ad intravedere il quando. Intanto ci deve essere la volontà di vendere. Penso che per il momento non cambierà nulla e le loro intenzioni sono chiare anche dal tipo di calciomercato che viene effettuato, con prestiti se senza spendere nulla per i calciatori. La contestazione, proprio per questi motivi ha raggiunto livelli importanti, infatti c’è chi a Bari pensa che non sia giusto andare allo stadio per non arricchire la famiglia De Laurentis. Speriamo dunque, che la situazione cambi al più presto.”

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