Imbarazzante la sessione invernale di calciomercato del Cosenza. La condotta assunta soprattutto negli ultimi giorni sa proprio di dichiarazione di resa.
Il club getta le armi. Si consegna all’ineluttabile e ormai evidentemente ritenuto incontrovertibile destino. Chiude una sola e ampiamente discutibile operazione nell’ultimo giorno disponibile, lanciando un chiarissimo messaggio. Non c’è alcuna volontà di lottare, di provare a mantenere la categoria.
Mentre le altre squadre di Serie B approfittano di tutti i minuti che mancano al gong per rinforzare la rosa, il Cosenza rimane fermo al palo. Nelle 24 ore conclusive va via l’attaccante Luca Strizzolo (negativa la sua breve esperienza in rossoblù: un solo gol in 16 partite) e viene rimpiazzato con Juan Manuel Cruz, figlio del celebre Julio detto “El Jardinero“, oggetto misterioso del Verona. 5 sole presenze all’attivo con la maglia scaligera nelle ultime due stagioni. Nemmeno una gara ufficiale disputata quest’anno, se non due apparizioni nella Primavera gialloblù. Reduce da diversi mesi di stop per un brutto infortunio. Mossa quindi pressoché incomprensibile.
Tutto a seguito di un’altra giornata funestata dell’ennesimo passo falso in quella che è ormai una gestione ormai totalmente fallimentare di una proprietà allo sbando. Alvini sfiduciato, quasi esonerato, confermato solo per un dilettantistico errore di valutazione sul sostituto già bloccato. Ovvero quel Cristiano Lucarelli ancora legato da un contratto con il Catania. Le motivazioni della fumata nera sono da ricondurre ad una matrice puramente economica.
Così sarà praticamente la stessa squadra che non vince da 12 partite a tentare un’impresa disperata. Priva tra l’altro di D’Orazio, Garritano e Florenzi (tre elementi cardine) e di alternative ugualmente valide a dover affrontare la Carrarese nello scontro diretto di sabato. Lo scenario è davvero sconfortante. Povero Cosenza!
Tenuto a debita distanza da allenatori, calciatori e procuratori che nulla vogliono avere a che fare con lui. Pecora nera della Serie B. Buggerato dagli altri team. Esposto a bruttissime figure. Gestito con improvvisazione da chi è ormai ripudiato da tutti. Circondato e, giustamente, messo con le spalle al muro ora anche da politica e opinione pubblica.
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