“Identità e Territorio”. Partiamo da qui, da due concetti fondamentali e troppo importanti da sottolineare per mascherare un vano tentativo di riappacificazione con una tifoseria ormai stanca. Il Cosenza Calcio si “appropria” di due parole che vanno ben oltre il senso d’appartenenza che dovrebbe essere alla base della conoscenza di una società gloriosa. Viene quasi da sorridere nel vedere accostata la parola “identità” ad una realtà che sembra quasi non appartenere più alla sua gente.

Ieri, a Fuscaldo, in occasione del Festival delle Alici, una piccola delegazione del club rossoblù (con quattro giocatori) ha partecipato alla manifestazione. “Dedicandosi ai tanti tifosi, che non hanno fatto mancare il proprio affetto ed il proprio supporto in un clima di grande gioia e di partecipazione, di sorrisi e di incoraggiamento”, si legge sui social. Inoltre, questa apparizione priva, ancora una volta, di vertici societari, è stata “una delle prime tappe dei rossoblù in quello che sarà un tour che toccherà tutta la provincia”. “Territorio“. Lo stesso offeso con scelte scellerate.

Sono saliti sul palco anche la responsabile del marketing Michela Longo (a quanto pare già operativa da un anno) e il Team Manager Francesco Perna. Figure mai ufficializzate dal club e quindi rese note in un’occasione informale.

Ma se pensate che sia finita qui, non vi resta che mettervi comodi. Il Cosenza è quella società nella quale è l’addetto stampa a rendere noti gli obiettivi stagionali e non il Presidente o il Direttore Sportivo. Durante la comparsata si è parlato di “maglia ufficiale” (null’altro che una semplice divisa d’allenamento da catalogo spacciata come tale e regalata al sindaco di Fuscaldo), di anno della rinascita (confermando, dunque, che il Cosenza, di fatti, è un vecchio ricordo), di “risalita(con chi?), di un Cosenza che si apre alla provincia e promette più contatto con il “territorio”. Ecco, il ritorno della parola magica.

ALTRO CHE STRADA! IL COSENZA PERCORRE UNO STERRATO

“La strada è quella giusta”, si legge ancora sui social. Quale strada? Uno sterrato percorso da una squadra insoddisfatta (molti chiedono di andare via), in assenza totale del suo Presidente, un mercato ancora fermo, una gestione social da terza categoria (con tutto il rispetto per una categoria che merita considerazione), commenti ancora bloccati (verranno riabilitati domani martedì 5 agosto, rispettando una netiquette di comportamento), un consulente di Guarascio che non parla a nome di Guarascio, arrivato per risanare i conti, ma totalmente all’oscuro di eventuali trattative. Queste ultime rese note dagli acquirenti che si sono palesati e che hanno messo in difficoltà il patron rossoblù, ormai alle strette.

“Nessuno ha detto che le cose vadano bene” aveva ribadito il ds Lupo nella conferenza stampa di Lorica. Certo che non vanno bene! Una società “apparentemente” in vendita non può mascherare così che le cose vadano bene e parlare di futuro. Va tutto male, invece. “E allora bisognava stare fermi?”. NO: bisognava intervenire per tempo. Il rapporto con la tifoseria, con la provincia, la programmazione, il futuro e tanti piccoli dettagli, erano tutte cose che andavano fatte prima che tutto crollasse.

Non può esserci una rinascita per questo Cosenza, a meno che non si passi la mano, con nuova gente e nuovi obiettivi. Ma sicuramente le cose cambieranno… “A brevissimo” aggiornamenti.

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