Edoardo Bennato, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica Brutia, ha aperto la prima edizione di “Rendano Arena Opera Festival“, in programma a Cosenza dal 12 al 18 luglio. Lo spettacolo, organizzato da “L’Altro Teatro” sotto la guida di Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno, rientra nella storica “Rassegna L’Altro Teatro – #RestarLiveFest”, realizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale di Cosenza.
E’ stata una serata magica. Per vari motivi. L’abbinamento con l’Orchestra Sinfonica Brutia ha arricchito i brani di colorazioni visionarie e struggenti in alcuni frangenti ma anche emozionalmente importanti e ritmicamente potenti. Edoardo Bennato, 78 anni il prossimo 23 luglio, è l’esatta dimostrazione di quello che il tempo può regalare ad un artista e al suo pubblico. Ci sono artisti che con il tempo spariscono, altri che invecchiano “artisticamente “ male, altri invece continuano a regalare emozioni. Bennato è il classico esempio del genio coerente e credibile anche con lo scorrere inesorabile del tempo. Tant’è che molte delle sue produzioni appaiono ancora oggi moderne e geniali sia per la composizione musicale che per la parte letterale.
La prima parte della serata è dedicata ai brani sognanti con l’accompagnamento impeccabile dell’Orchestra Sinfonica Brutia diretta magistralmente da Raffaele Lopez. Si inizia con un ensemble dell’orchestra sulle note di “ Campi Flegrei”. Alle 21:20 circa arriva Edoardo Bennato: in jeans, t-shirt, gli immancabili suoi occhiali scuri ed il set di armoniche e tamburello.
IL LIVE DI BENNATO REGALA MOMENTI MOLTO INTENSI
L’inizio è affidato a “Dotti, medici ,sapienti”, “In fila per tre”, “L’isola che non c’è” e l’atmosfera si fa sempre più magica. Edo sciorina canzoni e aneddoti delle sue prime esperienze discografiche. Dall’ostracismo delle radio alla svolta rock. “Il rock deve essere libero da condizionamenti politici“. Queste le parole che sono anche un “mantra“ della sua carriera.
Momento molto intenso è quello legato a “La calunnia è un venticello”, estratta dall’album “Pronti a salpare” del 2015 e dedicata a Enzo Tortora e Mia Martini, la cui vita è stata letteralmente rovinata appunto dalle calunnie di pentiti e colleghi. La canzone, liberamente ispirata all’aria rossiniana, è una delle cose che si ricorderanno con più piacere della serata. Per trasporto emotivo e intensità. Ovviamente l’orchestra esalta ancor di più il brano.
Si continua con “Abbi dubbi” ,“Arrivano i buoni“ ,“Quando sara grande” e “Mangiafuco”. Alcune delle hits sono condite da aneddoti che fanno affiorare ricordi che legano indissolubilmente la storia del rock in Italia alla firma del cantautore napoletano. Il set senza orchestra termina con l’ attualissima “Signor censore” e l’invito esplicito di Bennato al pubblico a recuperare in rete la versione del brano eseguito con B. B. King al Pistoia Blues.
Si arriva al finale con il ritorno dell’orchestra. “Le ragazze fanno Grandi sogni”, “La luna”, “Un giorno credi”, “A cosa serve la guerra” alcuni dei brani che inondano di poesia ed emozione una gremita piazza XV Marzo. Bellissima la versione de “Il rock di capitan Uncino”. Il pubblico si infiamma fra citazioni sinfoniche ai classici del rock Beatlesiano e degli Stones. “Venderò” chiude il concerto fra applausi scroscianti e tanta commozione. Il Rendano Arena Festival inizia alla grande.
Lunga vita al rock quando è libero e puro come quello di Edoardo Bennato!
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