DONNARUMMA 6 (Incolpevole): Non può nulla sulla staffilata terrificante di Widmer. Per il resto è attento e fa lavoro di ordinaria amministrazione. Rischia la frittata nel finale, un’incertezza che poteva costare cara.
DI LORENZO 6 (Two face): Parte male che più male non si può. Vargas si fa beffe di lui e lo salta ripetutamente. Ritrova fiducia siglando il gol del pari dell’Italia e cresce alla distanza.
ACERBI 5,5 (Punto debole): Lento e macchinoso. Soffre, alla stessa maniera del compagno di reparto, almeno nei primi 45 minuti, gli attaccanti elvetici.
BONUCCI 6 (Recharge): Nel primo tempo denota scarsa concentrazione ed è insolitamente impreciso nei lanci. Nell’intervallo collega il power bank e quello che ritorna in campo alla ripresa delle operazioni è un altro giocatore: il Bonucci conosciuto e apprezzato dai più.
EMERSON 6 (C’è e non c’è): Prestazione inversamente proporzionale a quella del collega di difesa posizionato sulla fascia opposta. È uno dei pochi a salvarsi in un avvio di gara da dimenticare, poi cala.
BARELLA 5 (Sottotono): Sbaglia tanto, anche in fase di appoggio. Si divora un gol facile facile facendosi respingere la conclusione ravvicinata da Sommer. A sua parziale discolpa va detto che non era supportato da una condizione ottimale.
JORGINHO 5 (Alle stelle): Gioca una partita ordinata. A tempo quasi scaduto si prende la responsabilità di calciare il rigore che potrebbe regalare la qualificazione all’Italia. Lo sbaglia ed è il terzo di fila, decisamente troppi per uno specialista come lui.
LOCATELLI 5,5 (Si è visto di meglio): Non una grande serata per il centrocampista della Juventus. Manca anche negli inserimenti su cui ha costruito le sue fortune.
CHIESA 6 (Certezza): Ok, non la migliore versione di Federico. A lui però non si può rinunciare. È sempre in grado di cambiare l’inerzia della gara con le sue giocate. Stasera non gli è riuscito ma non si può dire che non ci abbia provato.
BELOTTI 5 (Cresta spuntata): Il Gallo è lontano dalla forma migliore. Ci mette il solito furore ma non basta.
INSIGNE 5,5 (No tiraggir no party): Si vede di rado, appare timido e scarsamente reattivo. È anche poco ispirato e non prova mai la giocata.
DALLA PANCHINA DELL’ITALIA
BERARDI 6,5 (Linfa vitale): Il suo ingresso in campo rinvigorisce la manovra offensiva dell’Italia. Costringe Garcia al fallo da rigore.
TONALI 6,5 (Luce): Entra e illumina la scena con alcuni cambi di gioco di chirurgica precisione. Tutt’altra cosa rispetto allo spento Locatelli.
CRISTANTE 6 (Cambio azzeccato): Buono il suo impatto a gara in corso, come nel caso di Berardi e Tonali.
RASPADORI S.V.
CALABRIA S.V.
Ct MANCINI 5 (Dov’è l’Italia?): Questa Nazionale è lontana parente di quella salita sul trono d’Europa. Non c’è tempo per leccarsi le ferite. Lo smalto smarrito va ritrovato in fretta. A Belfast bisogna vincere, convincere e possibilmente gonfiare la rete una, due, tre e quante più volte sarà possibile.