L'undici iniziale in campo ieri (foto pagina Facebook Juventus)
L'undici iniziale in campo ieri (foto pagina Facebook Juventus)

Bonucci pronto ad entrare in campo in vista dei calci di rigore. La panchina della Juventus che chiede a gran voce il fallo tattico per permettere il cambio. Alex Sandro che si produce in un rischiosissimo stop di petto in piena area di rigore con Darmian alle calcagna e Sanchez che ringrazia e mette dentro il golden gol che regala la sesta Supercoppa Italiana all’Inter.

Così è svanito sul filo di lana il primo, non in ordine di importanza ma temporale, obiettivo stagionale della Juventus di Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese, tornato sulla panchina della Vecchia Signora dopo due anni, ha ufficialmente la sua bestia nera. È il collega Simone Inzaghi, dal quale è stato sconfitto tre volte in Supercoppa. Ai dispiaceri inferti nel 2017 e nel 2019, quando Inzaghi guidava la Lazio, si è aggiunto quello di ieri sera.

Esultanza bianconera dopo l'illusorio vantaggio di McKennie (foto pagina Facebook Juventus)
Esultanza bianconera dopo l’illusorio vantaggio di McKennie (foto pagina Facebook Juventus)

Nessun allarme in casa Juventus. Lo stesso Allegri, alla vigilia del match, aveva ribadito come la sfida secca con i campioni d’Italia in carica non potesse rappresentare lo spartiacque della stagione della sua squadra. Che però è piuttosto indietro in campionato (improbabile una rimonta in chiave scudetto) e ora si affida alla Coppa Italia e alla Champions per evitare di chiudere l’annata calcistica a “zeru tituli“. Non succede dal 2009/2010. 

Magari ricevendo un aiuto concreto dal calciomercato. Il match di San Siro infatti ha evidenziato ancora una volta come la Juventus necessiti di un innesto offensivo capace di fare la differenza soprattutto a gara in corso. Contesto nel quale sia Dybala che Kean, gettati nella mischia prima dei tempi supplementari, sono risultati impalpabili.