L’album precedente pubblicato dai Primal Scream di Bobby Gillespie era ‘Chaosmosis’, uscito nel 2016. Un esperimento assolutamente riuscito e coinvolgente nel complesso. Successivamente, in ambito discografico, c’era stata una certa assenza del gruppo dalle scene. La scomparsa di uno dei membri storici della band scozzese, Martin Duffy, a soli cinquantacinque anni nel dicembre 2022, aveva suscitato un certo impatto tra i molti fan dello screamadelico ancora presenti in tutto il mondo.
La vicenda risale a qualche mese dopo che la band aveva ceduto il cinquanta per cento dei diritti della propria musica alla BMG. A partire dall’album di debutto ‘Sonic Flower Groove’ del 1987. Nel frattempo, Gillespie torna alla ribalta con un album di duetti realizzato insieme alla cantante Jenny Beth, leader delle Savages. Pubblicando poi l’apprezzata autobiografia ‘Tenement Kid’, non ancora disponibile in Italia.
CONFLITTO E COMPASSIONE NELL’ESSENZA DI ‘COME AHEAD’
Finalmente, durante l’estate di quest’anno, i Primal fanno la loro apparizione con un nuovo singolo chiamato “Love Insurrection”. Annunciando anche l’uscita autunnale di un nuovo album intitolato ‘Come Ahead‘, il primo dopo otto anni. Facendo così intendere, come suggerisce il titolo, che avrebbero continuato con determinazione il loro percorso musicale. “Come Ahead” promette di presentare alcuni dei testi più personali mai scritti da Gillespie durante la sua carriera. Va ricordato che Gillespie ha iniziato la sua carriera come batterista rumoroso dei Jesus And Mary Chain sul loro capolavoro d’esordio, “Psychocandy”. Inoltre, il cantante stesso aveva espresso un entusiasmo paragonabile a quello di un esordiente che si appresta a debuttare con il suo primo album nel concepire il nuovo lavoro.
Ad orbitare intorno all’essenza di Come Ahead troviamo due temi principali: il conflitto, sia interiore che esteriore, e la compassione.
“Vi è un messaggio di speranza racchiuso all’interno – esprime con profonda empatia Bobby – un messaggio tuttavia mitigato dall’accettazione del lato più oscuro della natura umana“. La musica del recente album è rappresentata da una foto di copertina che ritrae il padre defunto. Si tratta di Robert (Senior), già noto come attore, regista e attivista sociale. La sua figura si collega ai temi lirici dei brani, che sono unici e rilevanti, iniziando dai cori introduttivi di Ready To Go Home. La natura del brano è veloce e luminosa. Si ispira ai ritmi pomposi dell’elettrofunk degli anni Sessanta e Settanta, con la band che sembra essere influenzata anche dagli Electric Light Orchestra dell’album “Discovery”. Il singolo menzionato come Love Insurrection mantiene senza sforzo un ritornello sognante, rimanendo fedele al suo stile distintivo. In Heal Yourself il suono viene modulato delicatamente, avvicinando il basso e la chitarra wah al canto di Gillespie e alle voci femminili, creando una suggestione onirica.
DEL NUOVO ALBUM DEI PRIMAL SCREAM RIMANGONO IMPRESSI I MOMENTI PIU’ LUMINOSI E SPENSIERATI
L’atmosfera retrò della pista da ballo rivive grazie al ritmo incisivo e deciso di Innocent Money, generando un entusiasmo che rifiuta di aderire alla banalità di una melodia troppo prevedibile o alla superficialità della musica pop usa e getta delle nostre giornate. Ancora si discute dell’elettrofunk, ma in una variante molto più orientata al lato “black” piuttosto che a quello “white”. Attraverso i suoni raffinati e malinconici di Melancholy Man, Gillespie opta per un tono vocale più profondo. Quasi metamorfosandosi in un crooner di un’era passata. Love Ain’t Enough sembra richiamare lo spirito evocato dai Primal in Vanishing Point, con un drumming preciso e incisivo alla stregua di un beat campionato.
“L’amore da solo non è sufficiente, devi mostrare determinazione” – ricorda il leader sessantatreenne, mantenendo la stessa intensità nella voce di quando era molto più giovane. Il brano Circus Of Life si distingue per il suo rock minimale e ripetitivo tipico degli anni sessanta. Tuttavia è permeato di una sensualità profondamente legata allo spirito soul. In False Flags, il cantante appare leggermente abbattuto, contrariamente a quanto accade in Deep Dark Waters, dove sembra essere più influenzato dalla modernità e da una melodia leggermente sinistra. The Centre Cannot Hold incarna un genere afrobeat semplice e totalmente opposto alla conclusione dell’album. Settler’s Blues è una canzone che riflette tristezza, come sembra suggerire Gillespie con la sua interpretazione vocale, leggermente fuori tonalità e protratta per oltre nove minuti.
Dell’album, tuttavia, restano impressi distintamente i suoi momenti più luminosi e spensierati. Sebbene non sia considerato un capolavoro dei Primal Scream, Come Ahead costituisce un gradito ritorno, soprattutto per l’accuratezza meticolosa dei suoi contenuti e della produzione curata egregiamente da David Holmes.
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