L’omicidio di Luigi Fumarola a Bisignano resta ancora un caso irrisolto. Nelle campagne tra la città cratense e Acri il ritrovamento del corpo dell’allora 25enne. Accade tutto nella assolatissima giornata del ferragosto 2019, dopo averne segnalato la scomparsa un mese prima circa. Dopo tante ricerche, la cruda realtà che pesa ancora come un macigno. Il ragazzo viene ucciso e buttato in un dirupo l’11 luglio 2019, lasciando nella disperazione la famiglia, che cerca ancora giustizia per quanto accaduto.

Le indagini sono ancora in corso per stabilire le dinamiche di un delitto così efferato, che ha turbato le coscienze di quanti lo hanno conosciuto. Luigi Fumarola era stato sin da giovanissimo un amante delle arti marziali nonché un kickboxer esperto, tanto da aver partecipato, negli anni precedenti, a gare nazionali, conquistando anche numerosi riconoscimenti.

Non è un caso come a Bisignano il papà Alessandro Fumarola, in quella che era la casa di Luigi, ha allestito proprio una sala dedicata a suo figlio. Lì sono esposti trofei e foto da mostrare a quanti vogliono dedicargli un pensiero.

Restano ora il dolore di quanti lo hanno conosciuto e un desiderio di giustizia ancora inevaso, a distanza di cinque anni dall’omicidio. Per ricordarlo, i famigliari hanno così in programma – proprio per l’11 luglio – intanto la celebrazione di una messa di suffragio al santuario di Sant’Umile (ore 19). Successivamente dal santuario si andrà ad approfondire la figura di Fumarola con un momento di partecipazione solidale nella sala della biblioteca del viale Roma. Nella piazza principale del paese saranno proiettati alcuni documentari e reportage sulla vita di Luigi.

I dubbi rimangono nella cittadinanza bisignanese. La cronaca nera è diventata nel territorio di Sant’Umile ormai una costante poco piacevole. La speranza è che gli inquirenti possano far luce definitivamente sulla vicenda. Dopo cinque anni c’è chi ancora attende giustizia.

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