Il nuovo disco di Cristina Donà, “deSidera“, è un vero e proprio manifesto della realtà attuale.
La cantautrice milanese avverte la necessità di mettere in luce le ombre che oscurano i sogni e i desideri del genere umano. La sua scrittura, fortemente carnale, risente di questa urgenza ed a tratti diventa persino urlata, quasi a voler sfogare la rabbia, a voler scuotere le coscienze.
Cristina Donà da 25 anni è considerata una delle cantautrici Indie-Rock di riferimento nel panorama musicale italiano. In questo disco le sue liriche, stavolta, sono farcite di un’elettronica scarna, rarefatta, a tratti pungente. L’atmosfera che si respira nel disco richiama l’ascoltatore all’attenzione, quasi a volergli chiedere di dedicarsi del tempo per approfondire la riflessione.
Si tratta di un album controcorrente che vale la pena di ascoltare. Per palati fini, per chi, come me, ha voglia di assaporare anche l’asprezza delle cose per gustare meglio il dolce che ci regala la vita. Notevole la presenza del suo collaboratore storico e produttore Saverio Lanza, che riesce con la disinvoltura degli arrangiamenti a gestire i vari cambi sonori donandogli grande prospettiva e profondità.
Riecheggiano qua e la le influenze dei vari Battiato (“Torna”), Conte, Fossati (“Come quando gli alberi si parlano”). I titoli dei brani sono evocativi. In “Distratti” urla “…altro che aperitivo, ci siamo bevuti il pianeta!“. La tendenza a scaricare le responsabilità sugli altri è affrontata in “Colpa”. Nell’unico brano scritto in periodo di Pandemia, Cristina canta “Noi non lo sapevamo che saremmo stati mandati a combattere” (“Senza fucile nè spada”).
Cristina Donà è consapevole del rischio che si corre quando si pubblicano album come questi, ma rimane fedele a se stessa. Ci troviamo di fronte ad un bel disco di transizione. Complesso, delicato, insidioso, che necessita di diversi ascolti per gustarne l’importanza. Del resto desiderare etimologicamente significa mancanza di stelle. La sua forza risiede proprio nelle mancanze, nelle assenze e nei vuoti che si deSidera riempire.
Tracklist
- Distratti
- Colpa
- Conto alla rovescia
- Desiderio
- Come quando gli alberi si parlano
- Torna
- Senza fucile né spada
- Oltre
- L’autunno
- Titoli di coda