La poetica dei Tre Allegri Ragazzi Morti resiste alle mode e alle stagioni. Il mondo onirico che ne ha costellato 30 anni di carriera non cambia. Si evolve in quello che l’ultimo disco dal titolo “Garage Pordenone” rappresenta, ossia un trade d’union fra passato e futuro.
Il passato e il presente rivivono tra il richiamo ai tempi delle garage band ed il contatto con Pordenone, la provincia dell’indie rock italiano. Garage è, anche, un luogo reale. Rappresentato dalla foto sul retro di copertina. Milano, cuore della discografia e del mercato musicale italiano.
“Garage Pordenone” è un disco più vero che scontato, più intenso che autoreferenziale. Passato e presente si sfiorano e si rincorrono lungo 12 tracce che sono un punto di vista onirico e poetico sul mondo odierno con la consueta maniera dei TARM.
Come d’incanto riappaiono i personaggi della provincia così cara a Davide Toffolo & Soci. Dall’indie pop di Jessica Dislessica a Greta la bambina, l’ironia ed il cinismo dei TARM convivono nel loro sound che pur spostandosi di genere resta sempre inconfondibile. Le ballate come Crocchette buone e Robot rendez-vous mostrano una dimensione elettro-acustica che sembra oggi la più congeniale alla band. I Tre Allegri Ragazzi Morti mostrano visioni ed emozioni nuove pur rimanendo cosi solidamente sé stessi.
Quando ascolti un disco di una band che è stata parte integrante della tua vita, vivi sempre un sentimento che è un misto fra paura di rimanere deluso o di restare ancora una volta emozionalmente colpito. Nel complesso “Garage Pordenone” è un disco che non delude. Anzi ci regala una band in forma, coerente e in grado di offrire emozioni e poesia.
TRACKLIST
01. Ho’oponopono
02. La sola concreta realtà
03. Mi piace quello che è vero
04. Jessica Dislessica
05. Fino a quando dura
06. Greta la bambina
07. Robot rendez-vous
08. L’oscena
09. Che cosa hai visto tu?
10. La misura
11. Crocchette buone
12. Torpignattara
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