Da Venerdì 7 Giugno 2024 sarà disponibile sulle piattaforme digitali e in Jewel box «Arcu di culuri», album d’esordio di Domenica Surace, artista che si definisce “cantastorie calabro-lucana”. Il lavoro discografico è composto da 12 canzoni, 11 inedite scritte e cantate per l’appunto in dialetto calabro-lucano, oltre ad una rivisitazione della canzone tradizionale calabrese «Pe na gulia» portata alla notorietà nella rivisitazione cantata da Mino Reitano. La tracklist è impreziosita dalla collaborazione con i Renanera, noti nella world music, che insieme a Domenica hanno realizzato la canzone «Giangurgolo» per raccontare una delle maschere carnevalesche calabresi. Per attingere dalle tradizioni, nell’album è stata inserita una canzone che riprende alcune frasi dei “canti di sdegno”.
«Sono arrivata ad un punto della mia vita in cui ho bisogno di tirar fuori tutto ciò che ho dentro, e questo progetto nasce anche per questo motivo. Mi definisco una cantastorie perché tramite le mie canzoni, mi racconto… non l’ho mai fatto perché sono una persona molto riservata, ma con la musica ho trovato il modo di esprimere i miei sentimenti!» rivela Domenica.
Lucana da parte di mamma e calabrese da parte di papà, Domenica Surace è molto legata alle radici e il suo progetto ha anche lo scopo di mantenere vive quelle che sono le tradizioni e i valori più antichi. Attraverso racconti di vita vissuta, trasformati poi in canzoni da Unaderosa, l’album racconta la terra di appartenenza, la famiglia, se stessa, tutti valori importanti per Domenica. Unaderosa, autrice e compositrice dei brani, con questo lavoro ha cercato di disegnare con testi, melodie e la scelta di uno stile musicale creato su misura, i ricordi e le emozioni di una nascente artista che esordisce alla discografia con sonorità folk contaminate dall’elettronica moderna appositamente pensate per il suo progetto discografico da Antonio Deodati, arrangiatore, tastierista e discografico dell’album in cui ha saputo coinvolgere la creatività e la perizia dei musicisti Biagio Bloise (fisarmonica, organetto, zampogna), Andrea Cozzi (ciaramella, flauto), Daniele Lerose(chitarra, saz baglama e mandolino), Alessio Cirelli(chitarra), Massimo Catalano (chitarra) per disegnare le sonorità sognate dall’artista per il suo mondo musicale. Anche Domenica stessa si è misurata in una delle tracce suonando la lira calabrese.
Con «Arcu di culuri» lo scopo di Domenica Surace è quasi compiuto: “Arrivare, con la mia semplicità, al cuore di chi mi ascolta, perché per me l’arte non serve a diventare qualcuno, l’arte serve a ritrovare se stessi”.