Andrea Meroni (foto Michele De Marco)
Andrea Meroni (foto Michele De Marco)

Il calcio è uno sport di squadra. In quanto tale meriti e, soprattutto, demeriti vanno equamente distribuiti. Succede spesso però che le grandi imprese, i risultati strabilianti, vengano identificati con le prestazioni del singolo, dell’atleta più rappresentativo e iconico.

Giusto in alcuni casi. Quando, per intenderci, è a giovare di tale gloria è il fenomeno di turno. Meno in altri. Il Cosenza, di imprese impossibili, è ormai specialista. Ognuna di queste porta la firma in calce di un calciatore. Cosa che, come appena detto, non deve sminuire il contributo e l’apporto fornito dal collettivo, staff e squadra.

Le salvezze del 2018/2019 e dell’attuale campionato ai titoli di coda sono state le meno sofferte, perché raggiunte a due giornate dal termine. Sulla prima è marchiato a fuoco il fotogramma della splendida rovesciata di Gennaro Tutino al Venezia. Dieci gol allora, diciannove (per ora) oggi per l’idolo delle folle bruzie. Della miracolosa permanenza del 2019/2020 nel post lockdown, tutti ricordano il killer instinct di Emmanuel Rivière: 13 centri per uno degli attaccanti più letali osservati a queste latitudini.

Meroni ai playout con il Brescia dello scorso anno (foto Mannarino)
Meroni ai playout con il Brescia dello scorso anno (foto Mannarino)

La doppietta sfolgorante di “El Bati” Larrivey nel maggio 2022 affondò il Vicenza e fece esplodere i 20 mila del “Marulla“. Mentre corrono ancora i brividi sulla schiena dei supporters nel rivedere il colpo di testa di Andrea Meroni al “Rigamonti” un esattamente un anno dopo. Quell’incornata, in pieno tempo di recupero, evitò supplementari che sarebbero stati a dir poco complicati e salvò il Cosenza ai playout, ancora una volta.

RINNOVO DI MERONI LEGATO A QUELLO DEL DS GEMMI?

Fondamentale anche in questa stagione il contributo del difensore giunto a 50 presenze in rossoblù. Superato l’infortunio che lo ha costretto ai box per diversi mesi, torna tra i titolari in pianta stabile e, riacquistata una discreta condizione, sforna prestazioni super. Non è un caso che con il suo rientro sia coincisa una maggiore stabilità dell’intero reparto difensivo.

Il suo contratto è in scadenza. Fare un pensierino al rinnovo, considerato che Camporese e Venturi con i quali si è formato un terzetto di tutto affidamento, saranno ancora in organico, è d’obbligo. Tutto potrebbe essere legato ad un’altra conferma, quella dell’uomo che ha voluto fortemente il ritorno di Meroni in riva al Crati. Ovvero a dire il ds Roberto Gemmi. Un binomio ormai consolidato fin dai tempi di Pisa.

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