Salvatore Iaccino non c’è più. Una vita sempre al limite accompagnata fino alla fine dal suo indomito animo ribelle che ha sempre rifiutato schemi prestabiliti. Persona vera, che non seguiva protocolli se non quelli del suo istinto.
I colori rossoblù, gli ideali anticonformisti e le ingiustizie sociali erano la sua ragione di vita. Un ultrà vecchia maniera che ha dato lustro a tutto il tifo organizzato a Cosenza. Il più temuto dagli avversari, proprio per la sua sana follia di non aver paura di niente e di nessuno.
Un “Uccello” libero di volare in tutti gli stadi d’Italia a caccia degli striscioni della tifoseria nemica. Un calcio d’altri tempi e un modo di vivere la partita che sicuramente non ritornerà mai più.
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