Finalmente la Formula 1 ha offerto uno spettacolo pazzesco in una delle gare più incerte e belle degli ultimi anni.“God Save the King” risuona a Silverstone: Lewis Hamilton vince dopo quasi due anni e mezzo il gp di casa.
In una gara pazza a causa di un meteo che cambiava in maniera repentina tra pioggia e asciutto, è stata la Mercedes a trovare il jolly quest’oggi. Rimonta smorzata per Max Verstappen che arriva secondo: anche in questo caso la Red Bull, strategicamente, aveva compiuto la scelta ottimale montando le hard. Al pilota olandese, probabilmente, sarebbero serviti un paio di giri in più per sopravanzare la Mercedes. Sale sul gradino più basso del podio Lando Norris con la McLaren.
Partiva da favorito ma ancora una volta è mancata un po’ di concretezza nelle scelte strategiche per portare a casa la vittoria. Da sottolineare la buonissima prova della Haas di Hulkenberg che arriva sesto. Ancora una volta rimane soltanto a guardare la Ferrari che dovrà interrogarsi sulla strada da intraprendere per tornare competitiva.
Hamilton vince dopo due anni e mezzo
Non riesce a contenere le lacrime Lewis Hamilton: troppe emozioni scorrono nella mente del sette volte campione del mondo. Erano quasi due anni e mezzo che non assaporava il gusto del successo. Il destino, invece, quest’oggi, è stato dalla sua parte a suggellare la chiusura di un ciclo. Dal prossimo anno, infatti, non indosserà più la tuta della Mercedes ma quella della Ferrari. Quale miglior congedo dalla scuderia se non il trionfo davanti al suo pubblico a Silverstone?
Nemmeno le “tricky condition” hanno fermato la rincorsa di Lewis alla centoquattresima vittoria in carriera. Il pilota inglese scrive anche un’altra clamorosa pagina di questo sport, avendo vinto per nove volte sullo stesso circuito. Nessuno come lui: superato Schumacher con otto successi. La Mercedes, rimasta orfana al 34esimo giro di Russell costretto al ritiro per problemi di raffreddamento della monoposto, si affida alla maestria di Hamilton nella gestione della gara per puntare alla vittoria. Era la 29esima tornata quando dal box il suo ingegnere Bono gli rammenta che “questo è il tuo momento”.
Dopo che la pioggia era arrivata al tra il giro numero 26 e 28, al 39esimo la pista si stava asciugando velocemente e il box richiama l’inglese per il secondo pit stop per passare dalle intermedie alle gomme rosse. Complice anche un errore dal pit di Norris, Hamilton rientra davanti alla McLaren mantenendo la testa della corsa fino a termine.
Le sliding doors della sconfitta della McLaren a Silverstone
Non certo una gara indimenticabile per la McLaren di fronte al proprio pubblico. E’ la macchina migliore in queste ultime gare ma fino ad ora ha raccolto molto poco di quanto ci si aspettasse. La sola vittoria di Norris a Miami non può essere sufficiente si si vuole impensierire il dominio Red Bull. A Silverstone sono state due le sliding door a sfavore della scuderia inglese.
La prima è al 27esimo giro quando la pioggia ormai era svanita e iniziava il valzer dei pit stop per passare dagli pneumatici intermedia a quelli slick. Entrano un giro prima Sainz e Verstappen, poi in sequenza Norris, Hamilton e Russell. Il team tedesco si gioca la carta del doppio pit mentre la McLaren sacrifica Piastri che rimane fuori. Ed è qui il primo errore, che a vetture ferme e col senno di poi, ammette anche Andrea Stella nelle dichiarazioni a SkySport. Analizzando i dati si sarebbe perso minor tempo se Piastri fosse rientrato con Norris. La seconda sliding door è stata la scelta delle gomme da asciutto da montare. Avendo a disposizione un treno di medie nuove, il team decide di montare sull’inglese le soft mentre su Piastri le medie.
Proprio quest’ultimo compound di gomme risulterà il migliore nella fase finale del gp di Silverstone tant’è che l’australiano farà segnare il giro più veloce strappato alla fine da Sainz. Insomma, è come se la McLaren non fosse ancora molto lucida nelle situazioni sottopressione. Bisognerà migliorare per poter scalfire le certezze di Verstappen e Red Bull.
Ferrari deludenti
Se due anni fa la Ferrari aveva gioito con la vittoria di Sainz, quest’oggi l’amarezza e lo sconforto sono i sentimenti predominanti nel team di Maranello. Dalla stelle di Montecarlo con il successo di Leclerc alle stalle di Silverstone con l’anonima quinta piazza dello spagnolo e la deludente quattordicesima posizione del monegasco, addirittura doppiato.
Ma sono le scelte strategiche che non convincono in casa Ferrari. Prematura si è rivelata la scelta di fermarsi al pit al 20esimo giro quando la pioggia era leggera e il tracciato non era ancora da intermedia. Le gomme intermedie, infatti, si usurano dopo pochi giri e nel momento in cui la pista è umida (tra il 27esimo e il 29esimo) deve entrare nuovamente ai box per montare un treno di gomme intermedie nuove, perdendo ulteriore tempo. Per Sainz, invece, si è trattato di una gara anonima ma lineare perché alla fine ha portato a casa il quinto posto in una gara dalla difficile interpretazione per via del meteo pazzo. Da ricordare, inoltre, che la Ferrari ha scelto di scendere in pista con la configurazione Evo1 piuttosto che con i nuovi aggiornamenti, date le problematiche che si sono riscontrare su quest’ultimi upgrade.
Se le avversarie fanno enormi step in avanti, la Ferrari effettua passi indietro che non sembrano incoraggianti per il finale di stagione.
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