Depressione caspica dei CCCP (foto Guarascio di Francesco Farina)
Depressione caspica dei CCCP (foto Guarascio di Francesco Farina)

Mancano pochi giorni alla ripresa del campionato di Serie B. Il Cosenza riparte mestamente dall’ultimo posto in classifica. Basterebbe questo per essere preoccupati. In realtà è ben altro che turba l’ambiente calcistico rossoblù.

Depressione Caspica

Citando una celeberrima canzone dei CCCP, gruppo cult del punk italiano, il clima che si respira è quello della “Depressione Caspica”. La canzone è contenuta in Epica Etica Etnica Pathos”, quarto ed ultimo album della band, pubblicato nel 1990 dalla Virgin Records. Il titolo si ispira alla regione dell’Asia Centrale che si estende sulle coste del Mar Caspio, che dal frontman Giovanni Lindo Ferretti viene cantata come una pingue immane frana.

Ma la depressione caspica descrive soprattutto lo stato di ansia derivante dalle incertezze per l’avvenire. La sensazione che tutto possa franare da un momento all’altro è una sensazione con la quale i tifosi del Cosenza sono abituati ormai a convivere. Gli ultimi mesi però rappresentano la punta dell’iceberg dell’approssimazione, dell’improvvisazione e della mancanza di qualsiasi progettualità. Valori che i tifosi del Cosenza sperano di ritrovare in una nuova proprietà.

Scontro salvezza e silenzio assordante

Con il Mantova sarà un vero e proprio scontro salvezza. Si gioca domenica 12 gennaio alle ore 15 al “San Vito-Marulla“. La partita, in questo scenario di incertezza, sembra quasi passare in secondo piano. Si spera che i ragazzi di mister Alvini riescano ad isolarsi dalla depressione che li circonda. Tutte le comunicazioni della società sono state private della possibilità di essere commentate sui social. Il silenzio si fa assordante. Silenzio sull’eventuale trattativa di cessione, da tanti agognata. Silenzio su tutto ciò che riguarda prospettive di futuro e rafforzamento della squadra.

Stringate le news sugli allenamenti. In dubbio la conferenza stampa pre-gara, che non si tiene da oltre un mese. I movimenti di mercato, timidi e abbozzati, si scontrano con le sempre più evidenti difficoltà economiche di una società che si è chiusa a riccio come se volesse raschiare il fondoe questo non è quello arabo-.

Né prospettive nè certezze. Come cantava Giovanni Lindo Ferretti, quella “pingue immane frana” che sembra essere sempre più vicina. A meno che…

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