Il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, è intervenuto nella trasmissione “Random”, in onda sui canali de Il Dot. Argomento dell’intervista realizzata da Franco Lorenzo è stata la decisione del TAR che si è pronunciato non concedendo la sospensiva al ricorso presentato fra gli altri proprio da Orlandino Greco e che ha di fatto quindi confermato il referendum che si terrà a questo punto il 1° dicembre. Ma Greco farà battaglia.
CITTA’ UNICA COSENZA – RENDE – CASTROLIBERO
“Ci costituiremo in appello al Consiglio di Stato per difendere le nostre ragioni. Se dovessi immaginare che dovessero valere più due tre voti di consiglieri regionali rispetto ad una moltitudine di cittadini che mi ha eletto e che quindi dovessero essere in grado di sciogliere un Comune e far decadere un Sindaco, ne prenderemo atto ma sicuramente qualcosa sarebbe da rivedere nel nostro sistema Paese. Sono convinto che nel merito sarà diverso. Faremo appello contro la sentenza, certi che il Consiglio di Stato si esprimerà prima della data del 1 dicembre. Poi se necessario ci rivolgeremo alla Consulta nel tentativo di capire se la Corte costituzionale possa ritenere legittimo che un gruppo di consiglieri Regionali possa sciogliere ed estinguere un Comune in modo così semplicistico. Vedremo cosa succederà. E’ solo l’inizio di una partita che si gioca anche a Roma.
Sento e leggo delle cose raccapriccianti anche da parte di autorevoli rappresentanti politici nazionali. – aggiunge Orlandino Greco – Molti dicono che avremmo più finanziamenti in funzione della popolazione. Mi chiedo se questi personaggi hanno mai a che avuto a che fare con la gestione della cosa pubblica. A questo punto estinguiamo per assurdo la Regione Calabria e facciamo un unico comune. Manca in molti politici il senso delle istituzioni”.
IL GOVERNO OCCHIUTO
“Il Governo Occhiuto ha tentato di segnare il territorio con alcune operazioni positive in questi primi tre anni. Dissento su alcune operazioni che sono state fatte sulla sanità e che si sia completamente distaccato dalle Amministrazioni locali. Occhiuto è molto bravo come amministratore ed è in grado di annullare i pensieri divergenti. L’opposizione è in realtà la terza e quarta gamba della maggioranza e ha delle indubbie capacità“.
L’ALLEANZA CON LA LEGA DI SALVINI
“Abbiamo stretto come “Italia del meridione” un patto federativo con la Lega di Salvini prendendoci anche gli improperi di chi non ci capiva. Ribadiamo la scelta di rompere con un sistema consociativo in funzione delle nostre idee. La Lega deve capire che il sud deve essere difeso ma l’elemento fondamentale è che il sud peggiora ogni giorno sempre di più. C’è bisogno una forza autonomista che sia legata al territorio e noi vogliamo rappresentare tale esigenza e tali aspettative.
La nostra classe politica rasenta la mediocrità. I giovani vanno via perchè manca un piano lavorativo per la Calabria. Non abbiamo capito quale sia la vocazione su cui investire in Calabria. Non basta solo il turismo, l’agricoltura. Ci sono tanti strumenti da utilizzare, le fiscalità di vantaggio, le Zes uniche. Il sud deve essere a vocazione turistica agricola ma anche nei settori specifici industriale, nell’ottica della trasformazione dei prodotti agricoli portando imprenditori stranieri anche grazie agli incentivi fiscali. La formazione dei nostri giovani costa, specie se produce poi emigrazione intellettuale. Il paradosso è che si pontifica poi sulla cancellazione di un ente“.

GRECO SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA
“Siamo i figli della Magna Grecia. Ci vogliono le stesse condizioni di partenza. Bisogna individuare ciò che serve al territorio in ragione di un presente e non di una storicità. Bisogna considerare l’articolo 116 della Costituzione che concede maggiori forme di autonomia alle Regioni. Alcune forzature ci sono in merito al calcolo del livello essenziale di prestazione. Bisogna limitare i populismi anche in questi temi. Chi grida contro l’autonomia differenziata è chi ha iniziato a parlare di tali processi. Il problema è concedere i fondi perequativi. L’autonomia differenziata può attendere, sarebbe il caso di eliminare le Regioni a statuto Speciale“.
CASTROLIBERO
“A Castrolibero siamo in procinto di approvare 5 piani particolareggiati. Negli anni a Cosenza c’era chi faceva feste e capodanni. Noi invece pianificavamo. Cosenza non ha attualmente uno strumento urbanistico, Rende lo aveva e ora è stato cassato dai Commissari. L’unico comune in questa area che ha uno strumento urbanistico è Castrolibero. Noi abbiamo pensato alla città, ai cittadini. I 5 piani particolareggiati porteranno sviluppo alla zona valliva di Andreotta, con ulteriori servizi, abitazioni e centri commerciali naturali, che daranno ancor di più a Castrolibero l’identità di una città dove la qualità della vita è alta e i servizi erogati sono esclusivi e garantiscono una migliore qualità della vita. Dove finiranno tali servizi in caso di città unica?”
LA CARENZA IDRICA
“Mi rivolgo ai cittadini: valutate il fatto che il Consiglio Regionale non si preoccupa del fatto che l’acqua si perde, che le reti sono dei colabrodo, che gli acquedotti sono vetusti, che molte attività commerciali chiudono perchè manca il raddoppio dell’Abatemarco, che non ci sono piani di investimento sull’ idro-elettrico. Ci preoccupiamo della fusione fra Cosenza, Rende e Castrolibero quando non abbiamo nulla e abbiamo chiuso le scuole per mancanza di acqua. Scenderemo in piazza contro l’arroganza del potere. Il tiranno non deve approfittarsi della bontà del cittadino. Non discutiamo dei reali problemi ma parliamo di altro come la fusione e la città unica con armi di distrazione di massa”.
IL COSENZA CALCIO
“Sono molto tifoso del Cosenza. Guarascio non lo venderà mai, lo terrà per sé anche perchè sa che è una cassaforte e che a Cosenza c’è un tifo che non fa mancare il sostegno alla squadra. Poi la fortuna lo ha sempre aiutato. Pur investendo poco è riuscito sempre a mantenere la categoria, non avendo mai l’ambizione del grande salto. Ricordo una scena di un mitico film di Lino Banfi “L’allenatore nel pallone” in cui all’allenatore veniva detto che bisognava perdere perchè la Serie A non la si poteva mantenere. Ecco non vorrei che l’attuale situazione fosse una rivisitazione moderna di questa mancanza di ambizione. Non ambire alla serie A equivarrebbe a fare un torto alla città e ai tifosi”.