Eugenio Guarascio, patron del Cosenza calcio, in data 17 marzo 2025, tramite i canali ufficiali del club, diramava un comunicato stampa inequivocabile. Questo il passaggio più significativo: “In merito ai contenuti espressi dal Primo Cittadino di Cosenza Franz Caruso nella nota diffusa nella serata di ieri, la Società ribadisce quanto affermato nell’incontro del 6 febbraio scorso, confermando l’esistenza di trattative in corso per la cessione del sodalizio. Trattative che nel frattempo sono progredite, nel rispetto della massima riservatezza come previsto dalle norme vigenti per le società di capitali e al riparo da inopportune intromissioni mediatiche”.
È arrivato il momento che qualcuno si assuma finalmente le proprie responsabilità. Alle parole devono necessariamente seguire i fatti. Il Cosenza in questa stagione calcistica è stato umiliato a 360°. Pessime figure, sia sul campo, sia fuori dal rettangolo verde di gioco. La squadra è retrocessa in serie C senza lottare, desolatamente all’ultimo posto in classifica. A livello organizzativo e amministrativo meglio stendere un velo pietoso, con la ciliegina sulla torta del -4. Un modo di fare calcio che ha mortificato un’intera città e provincia, facendo diventare la compagine rossoblù la barzelletta di tutta Italia.
Il silenzio assordante degli ultimi mesi non è più tollerabile. Non si chiedono scuse da parte di Guarascio, ormai la frittata è fatta. Si pretende invece una presa di coscienza, dando la possibilità a chi vuole far rinascere il calcio a Cosenza di intervenire prima di subito. Gli imprenditori e i fondi di investimento disposti a prendere in mano la patata bollente ci sono. Chi già si è palesato in maniera pubblica, chi continua da tempo ad agire in riservatezza. Il tempo di voltare pagina è decisamente maturo.
Entra nel canale Whatsapp de Il Dot