Massimiliano Alvini (foto Francesco Farina)
Massimiliano Alvini (foto Francesco Farina)

Una vittoria di platino quella di ieri sera del Cosenza in trasferta contro la Reggiana. Un risultato negativo avrebbe potuto deprimere ancor di più una tifoseria con il morale decisamente sotto i tacchi dopo la mazzata confermata del -4 in classifica. Uscire con le ossa rotte dal “Mapei Stadium” sarebbe stata una sorta di pietra tombale sulle prospettive di salvezza della squadra silana.

E invece ancora una volta quando il lupo è ferito e ormai esanime, in attesa solo del colpo di grazia, trova sempre la forza di rialzarsi e azzannare la preda. I tre punti di Reggio Emilia ridanno improvvisamente forza e vigore a tutto l’ambiente rossoblù. Il secondo gol consecutivo in campionato di Ricciardi fa esplodere di gioia il settore ospiti affollato da più di 500 supporters bruzi. Il grido “lupi lupi lupi” accompagna il rientro negli spogliatoi di Micai e compagni con una consapevolezza: il Cosenza è vivo più che mai!

ALVINI HA PLASMATO IL COSENZA CON IL SUO CARATTERE

La squadra è mentalizzata al raggiungimento dell’obiettivo finale. Sarà difficile, ma ancora più bello riuscire a salvarsi con il fardello della penalizzazione in classifica. Questo è un gruppo sano, mi piace allenare i miei calciatori”.

Queste le parole che l’allenatore ripete da più settimane in ogni conferenza stampa. Effettivamente nessuno può negare che la squadra non segua i suoi dettami. Se si esclude la partita persa in casa contro il Sudtirol, il Cosenza da un punto di vista tattico non è stato mai messo sotto dagli avversari. In campo i lupi riflettono come una specchio l’amina e lo spirito del loro condottiero, che proprio non riesce a stare seduto in panchina. Le sue urla di incitamento per tutta la durata della partita si sentono chiare sia allo stadio che in TV. Alvini è un passionale, un trascinatore. I tifosi lo hanno capito e si aggrappano alla sua “garra” per uscire fuori dai bassifondi della classifica.

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