Un Festival di Sanremo che già ama far parlare di sé. Dopo il “caso” Morgan-Bugo del 2020, quest’anno un altro evento “inaspettato” targato Blanco.
Il cantante, vincitore di Sanremo 2022 insieme a Mahmood con l’ascoltatissima “Brividi”, si è esibito come ospito sul palco dell’Ariston con il nuovo brano “L’isola delle rose”. A metà esibizione, a causa di un non ritorno nelle cuffie, Blanco ha cominciato a distruggere gli arredi floreali sul palco prima prendendoli a calci e poi lanciandoli e sfasciandoli.
L’idea che fosse tutto preparato è saltata subito nella mente di molti visto che nel video della sua canzone “L’isola delle rose”, sembra che devasti proprio i fiori. Ma le dichiarazioni dallo stesso Amadeus in conferenza stampa ha smentito qualsiasi “gag” che potesse essere organizzata.

“Ad un certo punto ho percepito che non fosse più un finale messo in scena ma che c’era qualcosa che non andasse. Poi dopo ho capito che ha avuto problemi di audio. Riccardo (Blanco, ndr) stamattina mi ha chiamato scusandosi con me, con il Festival e con la città di Sanremo, era dispiaciutissimo. Io lo conosco, è un ragazzo talentuoso, sa che ha sbagliato.
Evidentemente quella rabbia che ha provato nel non essere ascoltato quando diceva di non sentire in cuffia, di un ragazzo che compirà fra poco 20 anni, l’ha scaricata sui fiori, ma non per mancare di rispetto al Festival. Non voglio giustificarlo perché lui sa di aver sbagliato, infatti lui non chiede di essere capito ma di essere perdonato. Non voglio buttargli la croce addosso ma accettare le sue scuse con totale serenità”, ha detto il presentatore.
LE SCUSE SOCIAL CON “ARISTON”
“Cadono fiori, Ariston
Si spezzano fiori, Ariston
Cala il sipario, Ariston
Ti ho messo in lacrime
come la mia mamma, Ariston
Mi hai visto fragile come un bimbo…
E qui, proprio qui,
dove mi hai insegnato a correre,
sono caduto…
Mi sono rotto la faccia e piango, Ariston
Ma poi…
Rido, rido, rido, rido, rido, rido e grido
Perché non sono perfetto come mi volevi
Ma finalmente sono me stesso
Ti voglio bene, Ariston
Con tutta la mia follia”