Matteo Berrettini ha appena conquistato il Boss Open. Il 26enne romano, attualmente numero 10 del ranking, ha sconfitto in finale lo scozzese Andy Murray con i parziali di 6-4, 5-7, 6-3 dopo due ore e quaranta minuti di partita.

Per Matteo, che proprio in occasione di questo torneo era rientrato sui campi di gioco dopo tre mesi di stop per via dell’intervento alla mano destra, si tratta del sesto titolo in carriera. Il secondo sull’erba di Stoccarda, dove aveva già trionfato nel 2019 battendo il canadese Felix Augier-Aliassime.

Berrettini era approdato in finale dopo aver fatto fuori nell’ordine Albot agli ottavi, il connazionale Lorenzo Sonego ai quarti in un derby particolarmente combattuto e il tedesco Oscar Otte con due tie-break vincenti in semifinale. Murray invece fino ad oggi non aveva perso nemmeno un set.

PRIMO SET: BERRETTINI OK

Matteo scappa subito via conquistando il break già al terzo gioco. Nel game successivo è costretto a ricorrere alla potenza del suo servizio per evitare che lo scozzese ricambi il favore (quattro palle break cancellate). Scampato il pericolo Berrettini va in fiducia, risponde colpo su colpo ad un Murray che palesa comunque un ottimo stato di forma e procede spedito fino al 6-4, approfittando del secondo set point.

SECONDO E TERZO DECISIVO SET

The Hammer” continua a martellare, in particolar modo sul proprio turno di battuta, e il rivale fa quel che può, senza però arretrare di un centimetro. Si va avanti senza colpi di scena fino al 6-5 per un Murray molto solido. Berrettini ha un passaggio a vuoto, va sotto 0-40 e regala il secondo set all’avversario.

Si va al terzo e decisivo set, che si apre in maniera identica a come si era chiuso il precedente. Ancora 0-40, ma stavolta è il bi-campione di Wimbledon a cedere il servizio e a richiedere immediatamente l’intervento del fisioterapista per un problema all’inguine, che ne condiziona il rendimento. Tant’è che nel settimo gioco il ritiro sembra ormai inevitabile ma Murray stringe i denti e decide di proseguire. Il romano da par suo mette a segno un ace dopo l’altro (18 in totale, di cui 8 solo nel terzo set) e vola incontrastato verso la vittoria, che arriva con il punteggio di 6-3.